Contrasto al randagismo, illustrata la proposta di legge di Magno

Per il consigliere regionale «c’era l’esigenza di colmare un vuoto normativo rispondendo alla priorità fondamentale di assicurare il benessere dei nostri animali»
di Redazione
16 novembre 2017
13:03
Presentazione proposta legge
Presentazione proposta legge

Una nuova cultura del rispetto degli animali e del diritto fondamentale alla salvaguardia della vita che passa anche da un maggiore controllo sui tanti casi di soppressione indiscriminata. E’ lo spirito della proposta di legge “Disciplina e tutela degli animali di affezione presenti nel territorio regionale” promossa dal consigliere regionale del gruppo Misto Mario Magno che prevede, tra i momenti qualificanti, una Consulta regionale per rilevare la presenza di animali nelle abitazioni e sul territorio; il potenziamento della pet therapy; la regolamentazione del fenomeno del randagismo e dei rapporti, con tanto di competenze e responsabilità definite, tra i soggetti preposti alla tutela che dovranno interagire tra di loro (Regione in primo luogo, ma anche Province, Comuni singoli e associati, Aziende Sanitarie Provinciali, Associazioni protezionistiche e di volontariato).

 


Colmare un vuoto normativo

«C’era l’esigenza di colmare un vuoto normativo rispondendo alla priorità fondamentale di assicurare il benessere dei nostri animali, mettendo a sistema una materia che risente in positivo della crescente attenzione verso  questo mondo”, ha detto Mario Magno aprendo la conferenza stampa di presentazione tenutasi all’aula Levato di Palazzo Campanella (moderatore il giornalista Antonello Torchia) ed alla quale ha partecipato l’ex consigliere regionale Candeloro Imbalzano, che aveva già presentato analoga proposta di legge nella precedente consiliatura. Per Magno, “con questa legge, si intende esprimere ferma condanna verso ogni tipo di maltrattamento nello spirito dei principi fondamentali della legge quadro 14 agosto 1991, n. 281 per la quale ‘lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d'affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente. In questo contesto di  promozione di un cambiamento che vuole essere  etico e culturale, serviva un percorso di aggiornamento legislativo e di questo- ha concluso Magno- ringrazio Candeloro Imbalzano per il contributo che ha dato su questa materia nelle politiche regionali».    

“Cresciuta la sensibilità dei cittadini”

«Dodici milioni di famiglie ospitano nelle loro case animali di affezione- ha sottolineato Imbalzano-: un dato che ci dice quanto sia cresciuta la sensibilità dei cittadini a fronte, però, della difficoltà cronica degli Enti nel mettere in campo una effettiva tutela, distinguendo ruoli e responsabilità nell’azione di coordinamento. Da qui, una serie di fattori negativi che andavano affrontati e ai quali questa legge, pertanto, può offrire una soluzione».    

 

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