Le dichiarazioni del pentito: 'rifiuti tossici in provincia di Cosenza' VIDEO

Scottanti rivelazioni del pentito Mattia Pulicanò che ha parlato di rifiuti tossici e scorie radioattive seppellite venti anni fa dai Casalesi nel cosentino. Il M5S: 'si faccia chiarezza'
di Redazione
4 agosto 2015
15:00

Dopo le dichiarazioni del pentito Mattia Pulicanò, apparse sul Quotidiano del Sud, che parla di una 'terra dei fuochi' anche in Calabria e precisamente nel cosentino, il deputato M5S Paolo Parentela, ha depositato un'interrogazione parlamentare al Ministro dell'Ambiente.


Secondo le parole del collaboratore di giustizia già spacciatore per il clan Lanzino, i rifiuti tossici sarebbero sepolti a Lattarico, pochi chilometri da Cosenza, più precisamente nella frazione denominata Regina. A portarceli, 15 o 20 anni fa, sarebbe stato Cipriano Chianese, noto avvocato napoletano ritenuto organico al clan dei Casalesi. Le dichiarazioni del pentito sono state depositate agli atti di una inchiesta antimafia.



«Il governo faccia chiarezza sull'eventuale presenza di rifiuti radioattivi nel Comune di Lattarico in seguito alle affermazioni del pentito Mattia Pulicanò apparse recentemente sulla stampa» ha affermato Paolo Parentela, dopo aver depositato l'interrogazione parlamentare. «Da sempre – aggiunge Parentela – la mia azione parlamentare è volta a portare a galla i misteri relativi all'interramento di rifiuti tossici e radioattivi in Calabria. Ho più volte interrogato il governo per tentare di comprendere la reale portata del fenomeno, che spesso e volentieri ha fatto orecchie da mercante. A distanza di sei mesi non siamo neanche riusciti a conoscere i risultati delle indagini conoscitive condotte attraverso un elicottero sui cieli della Calabria, che sarebbero dovuti essere pubblici entro fine febbraio e che ancora risultano essere avvolti da un alone di mistero».? Il Cinque Stelle continua: «Il governo e il Pd non vogliono avviare il registro tumori ed il registro epidemiologico in Calabria, che potrebbe dare una mano per comprendere l'incidenza tra neoplasie tumorali e la presenza di rifiuti tossici sul nostro territorio. Nel frattempo in Calabria si muore in silenzio, mentre la vecchia politica continua ad essere complice delle organizzazioni criminali attraverso un'inoperatività che puzza di collusione». ?«È evidente – conclude Parentela – che il governo non vuole affrontare seriamente il problema dei rifiuti tossici in Calabria, perché non sa da che parte iniziare con le operazioni di bonifica che peserebbero non poco sulle casse dello Stato. A quanto pare i cittadini calabresi non hanno il diritto di vivere in un territorio salubre e pulito e vengono sacrificati sull'altare della convenienza economica».

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