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martedì 15 ottobre 2019 | 22:19
Sport

Dopo l'Everest in sella alla sua mountain bike, Luigi è pronto per una nuova sfida - Notizie

VIDEO | Partito da Tiriolo, suo paese di origine, ha conquistato ben tre record mondiali. «Ad agosto 2020 scalerò monte Kailash, nel Tibet»

di Rossella  Galati

Luigi Bevacqua

«Per me la montagna, la natura è il mio essere. Se non ci fossero le montagne non mi sentirei  a mio agio». La montagna è il suo habitat naturale. Un passione alla quale ha abbinato sin da ragazzo quella della mountain bike. Luigi Bevacqua ha iniziato a scalare le pareti del monte di Tiriolo, suo paese d’origine, nel catanzarese, da lì un amore sempre crescente per la natura e per la sua due ruote, le scalate e le prime gare a livello regionale, nazionale, classificandosi sempre tra le prime posizioni, fino a collezionare ben tre record mondiali: «Il primo è stato sul passo del Khardung La, in India,  a 5600 metri di altezza, era una cronoscalata. Il secondo è stato sul monte Annapurna, in Nepal. Il terzo record è stato scalare l’Everest in meno tappe possibili. Da 6 tappe io le ho portate a 4, si è trattato di un record a distanza».

La prossima sfida

Traguardi importanti ma a quanto pare, nonostante i suoi quasi 58 anni Luigi, che lavora come dipendente della Regione Calabria, non si arrende ed è pronto per una nuova impresa: scalare in mountain bike il monte Kailash, nel Tibet. «Con il campione d’Europa Vincenzo Mento stiamo aspettando i permessi. Non è facile salire anche perché lì si paga. Per quanto riguarda l’altezza ancora non sappiamo fin dove ci spingeremo perché nessuno sa a cosa va incontro quando si sale sulla catena dell’Himalaya. Ce ne renderemo conto al momento. Comunque molto probabilmente il prossimo anno ad agosto saremo lì. La mia aspirazione è quella di poter girare, quando andrò in pensione se Dio mi manterrà in salute, più montagne possibili in giro per il mondo».

Il messaggio ai giovani

E in attesa di realizzare il suo sogno Luigi si dedica, tra le altre cose, a trasferire la sua passione ai giovani. «Mi sto impegnando in questo e sto cercando di fargli apprezzare la natura a 360 gradi e di trasmette quello che io ho imparato e percepito io dalla natura in questi anni. Non è facile perché a volte i giovani sono attratti da altre situazioni ma li invito a fermarsi un attimo e innanzitutto fare attività fisica, che è fondamentale. Dopodichè abbinare allo sport il rispetto per la natura e la montagna. Perché le montagne hanno un fascino particolare».