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sabato 21 dicembre 2019 | 15:52
Cronaca

Gratteri: «Combatto con la morte ogni giorno ma sono un uomo dello Stato» - Notizie

Il magistrato: «Nell’89 attentarono alla mia fidanzata dicendole che aveva a fianco un uomo morto. Quel giorno feci una scelta precisa»

di Redazione

Nicola Gratteri

Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, intervistato da Maria Latella su SkyTg24 dopo il maxi blitz contro la 'ndrangheta dei giorni scorsi non ha dubbi: «Certo che ho paura, ma la paura va addomesticata, bisogna imparare a dialogare con la morte». Il magistrato ha spiegato di aver fatto «una scelta precisa nel 1989 quando ci fu un attentato contro la mia fidanzata alla quale dissero che stava a fianco a un uomo morto. Nel corso degli anni ho ricevuto molte minacce ma siamo uomini di Stato e vogliamo fare qualcosa per questa terra e per la nostra nazione». Interpellato in merito alla fuga di notizie che ha costretto ad anticipare l'azione di un giorno ha poi detto: «È ovvio che la soffiata è partita dagli addetti ai lavori, qualche idea la abbiamo, ci stiamo lavorando, la storia dirà se abbiamo ragione. Certo non è partita dal barista qui in piazza». E sul ruolo della politica nella lotta alla criminalità ha incalzato: «La politica negli ultimi 20 anni si è indebolita tantissimo, lasciando aperti spazi di interlocuzione sociale che sono stati occupati dalla ‘ndrangheta. Mediamente un politico è presente sul territorio 6/7 mesi prima delle elezioni, poi magari il giorno dopo che si vota cambia anche numero di telefono. Mentre il capomafia è presente sul territorio 365 giorni l'anno, dà risposte sbagliate e drogate di sottosviluppo, dipendenza e schiavismo, ma danno risposte in territori dove la disoccupazione a volte sfiora anche il 50%. È la disperazione che spesso porta a rivolgersi alla 'ndrangheta», ha concluso il procuratore.