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martedì 31 dicembre 2019 | 16:15
Politica

Il meglio del peggio della politica calabrese. Un 2019 tutto da ridere (e da dimenticare) - Notizie

Il vecchio anno è stato uno dei peggiori dal punto di vista politico. Gaffe, dichiarazioni improbabili, divorzi annunciati e matrimoni impossibili. Giorno per giorno ecco in pillole cosa è accaduto

di Pietro Bellantoni

I protagonisti della politica calabrese nel 2109

Si chiude un anno in cui la situazione della Calabria da grave è diventata gravissima, degradando velocemente verso il tremendamente ridicolo. Il 2019 può essere considerata una parentesi tragicomica in cui la politica ha dato il peggio (o il meglio, dipende dalle effettive potenzialità in campo) di sé. Un anno lungo, infinito, in cui tutti gli aspiranti governatori, i pretendenti un seggio, i futuri portaborse, i probabili trombati, i riciclati, i voltagabbana, i lobbisti di lungo corso, i massoni un po' 'ndranghetisti, i rivoluzionari un tanto al chilo, i giornalisti di regime e i più illustri rappresentanti della Casta – delle tante caste che reggono le sorti di questa regione –, un anno, dicevamo, in cui lo sport più in voga è stato la ciarla sul futuro della Calabria. E il bello è che, in tutti questi discorsi-comizi-note-stampa-dichiarazioni, la Calabria non c'era mica. Che c'era, allora? Non lo sappiamo: forse il vuoto, forse la cara, vecchia, brama di potere. Cioè: un vuoto con un'ambizione tutt'intorno. Eccolo, il 2019, data per data. Una breve cronistoria – con relativo commento – tutta da ridere (o da piangere, fate voi).

 

9 gennaio Fratelli d'Italia nomina tre commissari provinciali. E dà avvio alla moda del 2019.

12 gennaio Si scopre che il leader marsigliese dei gilet gialli è di Reggio Calabria. Da qui emigrano pure i rivoluzionari.

12 gennaio Mario Oliverio muore di inedia, a meno di un mese dall'inizio del suo sciopero della fame. Ah, no.

14 gennaio Oliverio nomina i nuovi commissari delle Aziende sanitarie e sfida il governo. Il ministro della Salute, la catanese Giulia Grillo, lo sfancula in un video: «Chi 'nnicchi e 'nacchi!».

15 gennaio Circa 180 segretari di circolo dicono no al commissariamento Pd. (Vedi giorno successivo).

16 gennaio Commissariato il Pd calabrese.

20 gennaio Stefano Graziano nuovo commissario del Pd. Nella sede regionale di Lamezia il comitato di benvenuto: «Quando te ne vai?».

28 gennaio Congresso del Pd, Zingaretti sbanca in tutte le Federazioni calabresi. Esulta il governatore Mario Oliverio: «È fatta!» (vedi cronaca di dicembre).

30 gennaio L'assessore reggino Nino Zimbalatti (centrosinistra) dopo il derby con il Catanzaro: «Ffundamu e zinghiri» (affondiamo gli zingari).

31 gennaio Il consigliere comunale di Reggio Lucio Dattola (centrodestra) fa il saluto romano in aula. E cresce nei sondaggi.

31 gennaio Oliverio procede con la rotazione di alcune deleghe tra gli assessori regionali. È l'atto più dirompente di tutto il 2019.

20 marzo La Cassazione revoca obbligo di dimora a carico Oliverio. Il governatore ai suoi fedelissimi asserragliati a San Giovanni in Fiore: «Tornatevene a casa, sono tre mesi che mi svuotate il frigo». 13 aprile Mega convention di Mario Occhiuto a Lamezia: «Sarò il sindaco della Calabria». Per la miseria, quant'è diventata grande Cosenza.

18 aprile Il Consiglio dei ministri riunito a Reggio approva il Decreto Calabria. Una presa per il culo a domicilio.

7 maggio Franco Iacucci si candida: «Alle Europee avrò Oliverio al mio fianco». Oliverio: «Franco chi?».8 maggio Oliverio, Occhiuto e Adamo indagati nell'inchiesta Passepartout.

16 maggio Da Catanzaro parte la rivolta dei balconi. Si legge: «Mai con Salvini»; «La Lega è vergognosa»; «Non in mio nome». Alle Europee il Carroccio raggiunge il risultato più alto della sua storia in Calabria.

17 maggio Escono le motivazioni della Cassazione sull'annullamento della custodia cautelare di Oliverio: «Chiaro pregiudizio accusatorio». Oliverio: «Qualcuno dovrà pagare per i chili di troppo che ho preso in quei tre mesi chiuso in casa». 26 maggio Risultato elezioni europee: M5s 26,6%; Lega 22,6%; Pd 18,2%; Forza Italia 13,3%; Fdi 10,2%. Il restante 9,1% nega ogni responsabilità.

29 maggio Iacucci è il candidato calabrese più votato del Pd: «Primo senza l'aiuto di Oliverio». Il governatore: «Ingrato, quei 22mila voti erano tutti miei».

11 giugno Il consiglio regionale nega la sala ad Aleksandr Dugin, l'ideologo di Putin. Aggiornata la targa antindrangheta: «Qui gli oligarchi non entrano».

14 giugno Il vicesegretario nazionale del Pd, Andrea Orlando, chiede «unità e rinnovamento» al partito calabrese. Il traduttore per sordomuti sul palco traduce a gesti: «Oliverio si deve togliere dalle palle».

19 giugno Il Decreto Calabria è legge. Il ministro Grillo: «Giorno storico». Già, i calabresi non potranno dimenticare.

23 giugno Il procuratore Gratteri ai politici: «Non cedete alla sindrome delle ultime 48 ore per vincere». La risposta anonima: «Tranquillo, dottò, con la 'ndrangheta siamo d'accordo da un pezzo».

17 luglio Matteo Salvini perde il seggio senatoriale in Calabria a favore di Fulvia Caligiuri. Affogherà il dolore nei mojito del Papeete, con le conseguenze che sappiamo.

31 luglio Inchiesta “Libro nero”, arrestati i consiglieri regionali Alessandro Nicolò e Sebi Romeo.

31 luglio Dopo il blitz contro il clan Libri di Reggio, il senatore Ernesto Magorno si autosospende dal Pd. «No, nessun gesto simbolico, cercavo un pretesto qualunque».

5 agosto Oliverio indagato per i fondi al Festival di Spoleto. Il commento del governatore: «Se bestemmio è reato?».

7 agosto L'ex capo della Protezione civile Carlo Tansi si candida alla presidenza della Regione. Terremoto in Cittadella.

10 agosto Fischi contro Salvini durante un comizio a Soverato. Il leader della Lega minimizza: «È il modo in cui i terroni esprimono apprezzamento».

20 agosto Crisi di governo, il presidente dell'Antimafia Morra attacca Salvini: «Il rosario in Calabria è un messaggio in codice alla 'ndrangheta». La 'ndrangheta: «Sì, ma noi non l'abbiamo capito».

4 settembre Gratteri chiede il processo per la compagna di Oliverio. Appello a rete unificate del governatore: «Non posso tornare a casa, qualcuno può ospitarmi?».

4 settembre Nuovo governo, nessun ministro calabrese. Trombato anche Nicola Morra, il favorito per l'Istruzione: «Poco male, torno a intercettare i miei ospiti».

14 settembre La deputata Anna Laura Orrico diventa sottosegretario di Stato. Scene di giubilo in ogni contrada calabrese.

15 settembre Giuseppe Nucera si candida alla presidenza della Calabria e si presenta agli elettori: «Mi chiamo Giuseppe Nucera».

17 settembre Magorno passa con Italia Viva di Renzi e dice che ci saranno «benefici nel campo del centrosinistra». Esatto, perché ve ne siete andati.

25 settembre Anche Silvia Vono passa con Renzi. Ok, ma chi è?

28 settembre A Catanzaro assemblea dei circoli e degli amministratori del Pd per chiedere le primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. (vedi giorno successivo).

29 settembre Il commissario Graziano: «Oliverio, con queste operazioni, si allontana sempre più dal Pd». Il governatore: «Ma il Pd non ero io?».

1 ottobre Oliverio sulla data del voto: «A breve informerò il Consiglio». Vedi 19 novembre (è questa la battuta).

9 ottobre Il centrodestra affida a Forza Italia la designazione del candidato presidente. Occhiuto esulta: «E vai!». Poi si sveglia.

10 ottobre Fedelissimi di Oliverio davanti alla sede del Pd a Roma: «Vogliamo le primarie». Zingaretti si affaccia dalla finestra del bagno: «Avete rotto, non mi date pace nemmeno al cesso».

22 ottobre Salvini contro Occhiuto: «Comune di Cosenza in bancarotta, non può governare». Occhiuto: «Parlami di Bibbian... ah, no, cioè... parlami dei trent... quarant... milioni. Vabbé, niente».

24 ottobre Berlusconi: «Occhiuto? Vediamo che dicono i nostri avvocati». Che non è proprio un bel modo di presentare il proprio candidato.

26 ottobre Il centrosinistra fedele a Oliverio si riunisce a Lamezia. Il governatore: «Ragazzi, la pasta al forno è buonissima, complimenti allo chef».

27 ottobre La Procura di Catanzaro chiede il processo per Oliverio, Adamo e Occhiuto nell'ambito di Passepartout.

30 ottobre Il M5s scarica il Pd: «Corriamo da soli». Furbi.

2 novembre Enza Bruno Bossio: «È stato Gratteri a ordinare a Zingaretti di non ricandidare Oliverio». Applausi in sala per il procuratore.

4 novembre A Lamezia la Leopolda calabrese di Oliverio: «Ragazzi, andateci piano col vino che l'altra volta abbiamo fatto un casino».

4 novembre Paolo Parentela neo coordinatore della campagna elettorale dei 5 stelle. Dai, basta scherzi.

5 novembre Il commissario regionale Invernizzi: «La Lega è stufa degli Occhiuto». E voi siete appena arrivati...

6 novembre Pippo Callipo diventa la prima scelta sia del Pd che del M5s. Come il suo tonno migliore. 12 novembre Callipo esce dalla competizione: «Mi ritiro e non tonno più».

12 novembre Salta fuori il sondaggio contro Oliverio: l'86% dei calabresi non lo vuole. Il restante 14% è composto da membri della sua struttura.

12 novembre Di Maio: «Ci presentiamo solo dove siamo pronti». Dì che non ti presenti proprio e facciamo prima.

14 novembre Zingaretti sceglie l'editore Florindo Rubbettino, che si prende qualche giorno per riflettere. Oddati rimbrotta il segretario: «Non lo dovevi fare andare via, ora questo non torna più».

17 novembre Rubbettino si ritira. Oddati: «L'avevo detto, io».

19 novembre Oliverio annuncia che si voterà il 26 gennaio: «Così maturo i 5 anni e due mesi che mi servono per la quarta pensione».

20 novembre Di Maio: «Corriamo solo dove il risultato è decente». Si aspetta solo il responso degli emissari in arrivo dal futuro.

21 novembre Gli iscritti su Rousseau decidono di correre in Calabria ed Emilia Romagna. Di Maio a Casaleggio: «Stavolta il quesito non era abbastanza complicato».

25 novembre “Mister cravatta” Maurizio Talarico conferma la sua volontà di scendere in campo. «Ma resto disponibile fino al 28 novembre». Corsa contro il tempo in tutte le segreterie.

28 novembre Francesco Aiello scioglie la riserva e accetta di correre per la presidenza. Nel 2015 si era proposto come assessore a Oliverio: «Quella sera avevo bevuto».

29 novembre Spunta la villa semi-abusiva di Aiello a Carlopoli. Il docente comincia a conquistare l'elettorato calabrese.

30 novembre Talarico si ritira ufficialmente: «Ho preso tutti i politici per il collo, ma niente».

30 novembre Callipo torna nella mischia e annuncia la sua candidatura: «Pensavate di esservi liberati di me, eh?».

30 novembre Oliverio inaugura la galleria dei governatori calabresi. La sua foto è quella dietro la porta dello sgabuzzino.

4 dicembre Oliverio attacca Callipo: «Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo se del sottoscritto avessero parlato alcuni pentiti di mafia». Però anche tu non puoi lamentarti, su.

6 dicembre Zingaretti in Calabria visita gli stabilimenti di Callipo. L'imprenditore: «Male che va ci siamo fatti un po' di pubblicità».

8 dicembre Zingaretti manda a casa i segretari provinciali di Cosenza e Crotone. Superato ogni record: adesso il Pd calabrese ha più commissari che iscritti.

11 dicembre Aiello vince le Regionarie: «L'abusivismo paga sempre, gli elettori calabresi si sono riconosciuti in me».

13 dicembre Oliverio nella Direzione nazionale del Pd: «Pronto al passo indietro». I dem: «Ah, ancora qua stavi?». 19 dicembre Operazione Rinascita Scott, divieto di dimora per Nicola Adamo: «Aria pulita non ha paura dei tuoni». Dal Primo libro della genesi.

20 dicembre Jole Santelli è la candidata del centrodestra. Berlusconi: «Ora tenetevela un po' voi».

20 dicembre Mario Occhiuto diventa il candidato di se stesso.

20 dicembre Enza Bruno Bossio: «Gratteri arresta metà Calabria! È giustizia? No è solo uno show!». Standing ovation.

21 dicembre Graziano: «Il pensiero della Bruno Bossio non rappresenta quello della comunità del Partito democratico». I dirigenti calabresi: «Parla per te».

22 dicembre Appello di Zingaretti a Oliverio: «Aiutaci a vincere». Risposta di Oliverio a Zingaretti: «Suca».

23 dicembre La Procura di Catanzaro chiede il processo a carico di Oliverio per peculato. Il governatore ricontatta Zingaretti: «Avevo scritto SCUSA...».

24 dicembre Oliverio, per rimediare, verga una letterina di Natale per Zingaretti e cita una parabola biblica per annunciare il suo passo indietro. La segreteria del Pd commenta con altrettanto lirismo: «Ce lo siamo tolti dal c...o». 24 dicembre Zingaretti: «Grazie a Oliverio per il suo gesto importante». Il Pd crolla nei sondaggi.

26 dicembre Callipo dice no a corruttori e mafiosi. Il suo staff: «Ma questo lo sa che servono 24 candidati per ogni lista?».

26 dicembre Berlusconi scrive agli Occhiuto per chiedergli di appoggiare Santelli. La reazione dei due fratelli: «Visto? Alla fine ha ceduto».

27 dicembre Occhiuto si ritira. Adesso è un problema solo cosentino.

bellantoni@lactv.it