Sezioni
Edizioni locali
Blog
domenica 19 gennaio 2020 | 13:19
Cronaca

“Tutti con Gratteri” il giorno dopo: ora tocca ai calabresi onesti - Notizie

VIDEO | Quella di ieri a Catanzaro una giornata storica che ora deve inevitabilmente tradursi in impegno concreto da parte di tutti i cittadini che hanno sete di legalità

di Rossella  Galati

Ha lasciato un “fresco profumo di libertà” la manifestazione “Tutti uniti con Gratteri” che nella giornata di ieri ha visto confluire in piazza prefettura a Catanzaro tutte le espressioni della società. Una società fatta soprattutto di giovani, di studenti che vogliono e che devono guardare al futuro con fiducia. «Penso che la mafia sia un cancro invasivo perché non solo distrugge i nostri sogni e le nostre speranze ma con essi anche i nostri diritti» dice Pasquale Spina, giovane di Caraffa. Sogni, speranza, diritti si sono mescolati di fronte gli uffici della Procura e sui volti dei cittadini onesti la voglia di una Calabria pulita. «Io ero andato in Piemonte, a Torino, per lavorare. Ma sono tornato per cercare di cambiare qualcosa – racconta un catanzarese – e tutti insieme ce la possiamo fare. Abbiamo tanta speranza per il futuro».All’iniziativa lanciata dal comitato promotore composto da professionisti, artisti, imprenditori, hanno portato la loro testimonianza uomini e donne che hanno avuto il coraggio di denunciare o che hanno conosciuto il dolore di una perdita per mano della criminalità. E dalla Campania alla Sicilia, il grido è unanime: «Ci siamo organizzati per venire qui da Palermo, Messina, Catania per manifestare a favore di Gratteri  perché vogliamo che il Sud sia liberato. E perché noi abbiamo già pagato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e vogliamo che non succeda più quello che è successo a noi in Sicilia».

La forza di reagire

Un dovere esserci per dire grazie al procuratore della Repubblica, per ricostruire insieme a lui, mattoncino dopo mattoncino, una Calabria diversa ma anche per scusarsi con lui e con la sua squadra, come ha affermato il testimone di giustizia Rocco Mangiardi: «Noi, popolo calabrese, nonostante l’impegno di questi uomini, non siamo stati capaci di reagire. Essere qui è anche un modo per chiedergli scusa».«Sono venuta qui oggi perché è giusto manifestare la nostra vicinanza ad un magistrato che per la prima volta sta scuotendo le coscienze – dice Rossella, giovane catanzarese in carrozzina -. Noi siamo giovani e quindi siamo il futuro e se non combattiamo per i nostri ideali, tutto il lavoro che si sta facendo in questo momento nella nostra regione, in Italia, non avrebbe senso».«Abbiamo fiducia e non dobbiamo avere paura – aggiunge Silvia, giovane studentessa  - anzi siamo con Gratteri e non abbiamo paura di niente». A chiudere la giornata il messaggio del procuratore che attraverso la voce dello scrittore Pino Aprile ha detto ai manifestanti: «Accolgo la vostra sete di giustizia».