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martedì 17 marzo 2020 | 19:44
Cronaca

Carenza di mascherine? Le forze armate insegnano come riusarle - Notizie

Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare spiega il procedimento in pochi semplici passaggi con il solo utilizzo di alcool a 70° in nebulizzatore. Ma per un risultato sicuro bisogna seguire tutti gli step, a cominciare dal pulirsi "a regola d'arte" le mani prima di procedere

di Redazione

Nel pieno dell’emergenza sanitaria da coronavirus, è diventato sempre più difficile reperire mascherine protettive. È per questo che possono tornare utili le istruzioni messe a punto dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare per sanitizzare e riusare le mascherine monouso.

 

C’è però un'importante avvertenza: poiché non esistono ancora dati a sufficienza che possano convalidarne l’efficacia, tale procedura non è consigliata per chi si trova a contatto con persone infette o in ambienti ad alto rischio di contagio, in particolare dunque per il personale sanitario.

 

Non sono state ancora fatte verifiche, inoltre, sul numero di volte che il trattamento può essere effettuato sulla stessa mascherina. Per cautela, quindi, se ne consiglia la ripetizione per non più di tre volte e sempre se non risultano segni di deterioramento.

 

Cosa serve

Per procedere alla sanitizzazione bisogna dotarsi di una soluzione idroalcolica al 70%, ossia alcool a 70°, in erogatore spray.

 

Come fare

Prima di iniziare è necessario ricordare che sia la superficie esterna della mascherina indossata che le mani (o i guanti) possono essere contaminati. Si deve dunque fare attenzione alla manipolazione della mascherina stessa e seguire scrupolosamente l’ordine degli step qui descritti:

 

 

 

 

 

 

 

 

Una volta asciugatasi, la mascherina è sanitizzata. Per evitare di contaminarla, soprattutto nella parte interna, è bene non poggiarla su superfici non disinfettate ma, anzi, riporla in una busta di plastica fino al nuovo utilizzo.