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mercoledì 18 marzo 2020 | 15:20
Cronaca

Prostituzione a Catanzaro, il poliziotto non risponde alle domande del gip - Notizie

Si sono svolti questa mattina gli interrogatori di garanzia dopo l'indagine della squadra mobile denominata Lucciole e Lanterne

di Luana  Costa

Ha respinto tutte le accuse Bruno Dolce, che risulta tra i cinque indagati nell'ambito dell'inchiesta denominata Lucciole e Lanterne portata a termine nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Catanzaro sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia. Il 54enne catanzerese, difeso dagli avvocati Antonio Lomonaco e Antonio Ludovico, ha risposto alle domande formulate dal Gip durante l'interrogatorio di garanzia tenuto questa mattina al Tribunale di Catanzaro. Ha risposto alle domande del giudice anche Antonio Fratto, odontotecnico di 55 anni, mentre si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Bagnato, il poliziotto ritenuto dagli investigatori fulcro del sistema teso a favorire la prostituzione.

 

Il sistema di prostituzione

Bruno Dolce è accusato di favoreggiamento della prostituzione perchè in concorso con Francesco Bagnato, Giuseppe Borrelli, Ilie Chiriac e Antonio Fratto avrebbe organizzato un sistema teso a favorire attività di meretricio nella provincia di Catanzaro. In particolare, secondo la ricostruizione degli inquirenti, il sistema ruotava attorno al poliziotto in servizio nella questura di Catanzaro, Francesco Bagnato, che organizzava gli incontri con l'appoggio di Giuseppe Borrelli, titolare di un agriturismo a Sersale all’interno del quale veniva esercitata la prostituzione. Il compito di Bruno Dolce sarebbe stato, invece, quello di procacciare clienti dietro compenso economico assieme a Ilie Chiriac, di nazionalità rumena, considerato amico e confidente di Francesco Bagnato e con cui quest'ultimo spesso condivideva i proventi delle attività di prostituzione per le quali si adoperava per selezionare i clienti.

 

Il ruolo dell'odontotecnico

Centrale nel sistema era inoltre, la figura di un insospettabile professionista, Antonio Fratto, anch’egli accusato di favorireggiamento della prostituzione per finalità di lucro e titolare di un laboratorio odontotecnico a Settingiano, luogo in parte utilizzato per consentire il meretricio.