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domenica 17 maggio 2020 | 08:34
Cronaca

'Ndrangheta a Reggio Calabria, 19 indagati: ci sono anche imprenditori e funzionari pubblici - Notizie

Sono ritenuti contigui alla cosca Condello. Le pesanti accuse vanno dal concorso esterno in associazione mafiosa alla turbativa d'asta aggravata. Ieri notificato l'avviso di conclusione indagini: TUTTI I NOMI

di Redazione

Militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla locale Procura, diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno notificato il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini preliminari a 19 persone indagate, a vario titolo, per i delitti - tra l’altro - di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, nonché intestazione fittizia - aggravati dal metodo mafioso - corruzione, reati ambientali e abuso d’ufficio.

Gli indagati

Il provvedimento, firmato dal pm Sara Amerio, ha raggiunto Carmelo Giuseppe Cartisano, Girolamo Ottavio Cartisano, Walter Davide Cartisano, Francesca Cutrupi, Antonio D'Agostino, Vito Lo Cicero, William Sergio Liborio Lo Cicero, Domenico Alessandro Macrì, Giovanni Magiola, Domenico Marcianò, Domenico Musolino, Antonio Napolitano, Riccardo Napolitano, Giovanni Pontari, Antonio Russo, Maria Scaramuzzino, Fortunato Stellitano, Giovanni Tripodi, e Andrea Carmelo Vazzana.

Operazione Rupes

L’operazione di polizia - denominata Rupes - si fonda sulle risultanze delle indagini nei confronti di imprenditori - si legge nella nota diramata dalla Finanza - ritenuti collusi con esponenti delle cosche cittadine e pubblici ufficiali corrotti che, associandosi tra loro, hanno determinato favorevolmente – tra il 2009 e il 2013 - per imprese riconducibili a soggetti contigui alle famiglie Condello, Libri, Tegano, nonché Paviglianiti di San Lorenzo e Iamonte di Melito di Porto Salvo, gli esiti di diverse gare per lavori pubblici.

 

Le risultanze investigative giunte alle conclusione, hanno confermato come, nel quartiere nord di Reggio Calabria, la cosca Condello svolgesse un ruolo egemone nel condizionamento dell’economia locale, assicurandosi il controllo del territorio “di competenza” e delle attività economiche e produttive, attraverso lo scambio di reciproci vantaggi con avviati imprenditori, l’utilizzo di qualificati “prestanomi” e la compiacenza di funzionari pubblici.

Gli imprenditori coinvolti

Due degli imprenditori coinvolti sono Vito Lo cicero, amministratore della "Impianti e Costruzioni srl", indagato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, e Carmelo Giuseppe Cartisano, ritenuto referente della cosca Chirico, federata al clan Condello e operante a Gallico Marina, attualmente detenuto e imputato di associazione di tipo mafioso nel procedimento Gotha. Cartisano avrebbe assicurato a Lo Cicero un riparo da intimidazioni estortive in un cantiere di Bova Marina, e in cambio avrebbe ottenuto per imprese a lui vicine le forniture di materie prime, l'estrazione e i trasporti di materiali, nonchè l'assunzione delle maestranze.

Gli episodi contestati

Ancora, risultano contestate le seguenti ipotesi di reato: