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martedì 19 maggio 2020 | 15:06
Economia e Lavoro

Fase 2, la ripartenza dei ristoranti sa di igienizzanti, struncatura e felicità - Notizie

VIDEO | Famiglie e comitive lentamente ritornano tra i tavoli, anche al Donna Nela di Polistena che per attrezzarsi al meglio ha evitato di preparare piatti da asporto 

di Agostino Pantano

Si entra obbligatoriamente con la mascherina, ma poi stando al tavolo si deve togliere, accomodandosi su sedie le cui spalliere devono essere distanti 1 m. l’una dall’altra: si torna nei ristoranti, ma con queste regole precise. Tra i ritrovi che si sono dovuti adeguare c’è anche l’enoteca "Donna Nela" di Polistena, nel Reggino, dove Giampiero Pecora e Giuseppe De Leo spiegano le linee guida varate dalla Conferenza Stato-Regioni, che per loro che sono stati chiusi senza effettuare servizio da asporto, significa la prima ripartenza.

«Mascherina obbligatoria per tutto il personale – ricorda De Leo – guanti per chi sta in cucina, gel igienizzanti e informazioni distribuiti all’interno del locale».

In effetti, i clienti che hanno scelto di uscire nella prima serata utile confermano che «la paura del contagio c’è, ma è al minimo, perché predomina la voglia di rilassarsi dopo 2 mesi di chiusura in casa». Anche una famigliola seduta al tavolo è in sintonia: «Dopo 2 mesi di pizze fatte in casa, non vedevamo l’ora di ritornare a uscire».

 

Si guarda al futuro con fiducia, specie nei locali che come questo che hanno la possibilità di utilizzare anche spazi all’aperto. «Sono stati due mesi duri per noi – spiega Pecora – abbiamo scelto di attrezzarci, per garantire alti standard di sicurezza, evitando l’asporto. Non basta però la fiducia, serve anche un aiuto dello Stato quanto meno per posticipare ancora, o annullare del tutto, le scadenze fiscali che abbiamo».