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giovedì 28 maggio 2020 | 07:27
Cronaca

‘Ndrangheta, decine di arresti in Calabria: pilotavano appalti per favorire il clan Piromalli - Notizie

NOMI-VIDEO | Colpito il profilo imprenditoriale del sodalizio criminale operante a Gioia Tauro. Sigilli a beni e aziende per 103 milioni. L'operazione ha coinvolto anche le province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo, Messina, Palermo, Trapani, Pisa, Gorizia, Brescia, Agrigento, Avellino, Bologna, Milano, Roma

di Redazione

Appalti pilotati per favorire le cosche di ‘ndrangheta, arresti in Calabria. Oltre 500 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata ed ai colleghi dei rispettivi Comandi Provinciali, stanno eseguendo dalle prime luci dell’alba di oggi numerosi provvedimenti cautelari personali e patrimoniali nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Benevento, Avellino, Milano, Alessandria, Brescia, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma.

L'operazione Waterfront

L’operazione “Waterfront”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, rappresenta l’epilogo delle investigazioni condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata, Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, volte a contrastare i profili imprenditoriali della cosca di ‘ndrangheta “Piromalli”, operante nella piana di Gioia Tauro.

I reati contestati

Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un cartello criminale composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri gravi reati.

Maggiori particolari saranno resi noti nel corso della mattinata.

 I provvedimenti cautelari predisposti

Personali, nei confronti di 63 persone – imprenditori e pubblici ufficiali - ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche - aggravate dall’agevolazione mafiosa - nonché abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, così distinti:

 

 

I provvedimenti cautelari reali - su un patrimonio complessivamente quantificato in oltre 103 milioni di euro costituito dall’intero patrimonio aziendale di 36 imprese/società, nonché dalle disponibilità finanziarie (rapporti bancari/finanziari/assicurativi e partecipazioni societarie) di 45 indagati.