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domenica 19 luglio 2020 | 10:26
Ambiente

Mare, qualità eccellente per le acque del Lametino: i dati Arpacal - Notizie

Il rapporto evidenzia un aumento di batteri dopo la fine del lockdown. Ma in nessuno dei cinque comuni del Catanzarese sono state rilevate situazioni non conformi con i limiti previsti dalle norme

di Redazione

La spiaggia di Gizzeria

Dal primo giugno, e con un mese di ritardo, si è ufficialmente aperta la stagione balneare 2020 con alcune novità e l’annosa necessità di tutelare e valorizzare le specificità del prezioso patrimonio costiero disponibile. Nei cinque comuni del Tirreno catanzarese le novità più rilevanti sono rappresentate dalle differenti quantità di batteri nelle acque marine rilevate prima e dopo l’apertura della balneazione e dalla modifica di alcuni nomi delle aree marine destinate alla balneazione nei comuni di Lamezia Terme, Curinga, Gizzeria e Nocera Terinese. Lo riferisce una nota stampa a firma di Mario Pileggi, geologo del Consiglio nazionale Amici della Terra.

La qualità del mare nell’area di Lamezia

Riguardo alla classificazione della qualità delle acque marine, l’Arpacal conferma anche per l’attuale stagione balneare la classificazione e la qualità eccellente di tutte le aree di balneazione in tutti i comuni costieri del lametino.  I dati ufficiali confermano inoltre che il 100% della qualità eccellente delle acque di balneazione dei comuni bagnati dal Tirreno catanzarese non si registra nei comuni dello Jonio catanzarese dove circa un chilometro è stato classificato di qualità Buona. Ma c’è di più: i dati rilevati dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente evidenziano che in nessuno dei cinque comuni costieri del Tirreno catanzarese sono stati rilevati dati non conformi ai limiti imposti dalla normativa vigente in tutte le analisi effettuate nel 2019 e nel 2020. A differenza di quanto invece rilevato in altre aree dello Jonio catanzarese e della Regione.

I dati Arpacal

Da un primo esame dei dati più recenti delle analisi effettuate dall’Arpacal sui campioni prelevati il 27 maggio e, dopo la fine del lockdown, il 24 giugno emergono aspetti da non sottovalutare ad ogni  livello di responsabilità.

In particolare, emerge che:

- Area attualmente denominata “Costa dei Feaci” dove il numero Enterococchi di maggio pari a 1 aumenta fino diventare 49; nella stessa area nel corso dell’intera stagione balneare 2019 il massimo valore raggiunto risulta uguale a 8.

- Area denominata “direzione staz. ff.ss. s.Pietro a Maida” dove si passa da 1 a 46; nella stessa area il valore massimo di Enterococchi raggiunto nel mese di Agosto del 2019 è uguale a 8.

- Area denominata “200 mt a sud fiume Amato” dove si passa da 1 a 34; durante la precedente stagione balneare nella stessa area il  numero massimo di Enterococchi rilevato nei mesi di luglio e agosto è stato uguale a 4.

- Area di recente denominata “Piana di Lamezia” dove il numero del mese di maggio pari a 8 passa a giugno a 31; il numero  massimo di Enterococchi rilevato nella stagione balneare 2019 nella stessa area è stato 6.

 

L’aumento dei batteri dopo il lockdown

L’aumento del numero di Enterococchi rilevato, anche se per la normativa vigente è ininfluente ai fini della classificazione delle qualità delle acque, non è da ignorare perché, tra l’altro, rappresenta un cambiamento significativo rispetto alla condizione delle acque durante la precedente stagione balneare; andrebbe inoltre considerato unitamente a quanto arrivato a mare anche in corrispondenza delle Foci dei Fiumi Amato, Bagni e Turrina dove esiste il Divieto di balneazione permanente per inquinamento.

Per una valutazione più completa dovranno essere considerati i dati che emergeranno dalle analisi sui campioni che saranno prelevati nei mesi più caldi e di maggiore afflusso turistico oppure a seguito di eventuali piogge con deflussi rilevanti dei corsi d’acqua senza tralasciare le immagini e i commenti pubblicati sui social dai bagnanti negli stessi periodi.

 

Mancano i cartelli sulla qualità dell’acqua

Va ribadito, anche per la stagione balneare in corso, che  su gran parte delle spiagge calabresi, dopo più di un mese dall’apertura ufficiale della stagione balneare, non sono ancora esposti ovunque e ben evidenti i cartelli con tutte le dovute informazioni sulla qualità delle acque e sulle specificità e criticità di ogni singolo tratto di litorale.

Queste informazioni sono necessarie per prevenire l’esposizione dei bagnanti a rischi per la salute, da pubblicare ed esporre in ben evidenza sia in corrispondenza delle aree non adibite alla balneazione, come le foci dei fiumi, con divieto permanente di balneazione, sia in corrispondenza di ognuna delle 27 aree adibite alla balneazione e monitorate con prelievi e analisi mensili dall’Arpacal.

In assenza della cartellonistica aggiornata in tempo reale, per informarsi sulla qualità delle acque marine calabresi occorre collegarsi via internet al sito web del Ministero della Salute dove non sempre i dati presenti sono completi e aggiornati in tempo reale.

 

Significativo in proposito l’esempio del comune di Lamezia Terme: nel sito del Ministero della Salute dopo cinque settimane dall’inizio della stagione balneare non è pubblicata l’Ordinanza di divieto di balneazione permanente per inquinamento in corrispondenza delle foci del fiume Amato e del Torrente Bagni, mentre è presente l’Ordinanza di divieto di balneazione emanata dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia ai lati del Collettore aeroportuale nell’ambito dell’area adibita alla balneazione denominata “500 metri a Sud Torrente  Bagni” e classificata attualmente con acque di qualità eccellente.

In pratica, nello stesso sito web del Ministero della Salute non sono presenti i dati relativi ai divieti di balneazione per inquinamento in corrispondenza delle Foci del Torrente Bagni, del Fiume Amato e della Foce del Torrente Savuto.

Per favorire l’individuazione delle aree attualmente inibite alla balneazione sui litorali di Lamezia Terme riportiamo alcune immagini rielaborate delle Mappe del Ministero della Salute dove sono evidenziati: con retino di colore arancione i Divieti per motivi diversi dall’inquinamento come quello disposto con Ordinanza N° 40  del 21 agosto 2015 della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia; e con l’assenza di retino le aree in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e con divieto di Balneazione permanente disposti con Ordinanza N°67 del 19 giugno 2020 del Comune di Lamezia Terme.

La modifica dei nomi delle aree

L’altra novità della stagione balneare in corso è la modifica dei nomi in nove aree dei comuni del Lametino.

In particolare nel comune di Lamezia Terme le nuove quattro denominazioni sono:

Nel comune di Curinga le due aree che cambiano nome sono:

Nel comune di Gizzeria l’area “spiaggia Turrazzo” in precedenza denominata “200 mt nord fiume Casale” e lunga 828 metri.

Nel comune Nocerat T. le due aree che cambiano nome sono:

La qualità delle acque

Le singole aree adibite alla balneazione nei cinque comuni del Lametino con la relativa classificazione della qualità delle marine effettuate dall’Arpacal per l’apertura dell’attuale stagione balneare 2020 sono:

 

Comune di Gizzeria:

Comune di Falerna:

Comune di Nocera:

Comune di Lamezia Terme