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giovedì 13 agosto 2020 | 14:03
Cronaca

Coronavirus, stretta a Catanzaro: ecco l’ordinanza del sindaco Abramo - Notizie

Chiuse tutte le attività di intrattenimento musicale e danzante e le aree giochi Stop a concerti e spettacoli. Sospesa l’isola pedonale di via Nicea. Il primo cittadino: «Un atto dovuto per ridurre la possibilità di contagio, non c'è motivo di allarmarsi»

di Redazione

Catanzaro, parco giochi

I nuovi casi di Covid-19 registrati nel territorio provinciale hanno indotto anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, a predisporre, con un’ordinanza, la chiusura, a scopo precauzionale, di tutte le attività di intrattenimento musicale, danzante e di spettacolo – discoteche, concerti e teatro dal vivo compresi - attive sul territorio comunale. Il provvedimento impone anche la chiusura di tutte le aree giochi della città e sospende l’isola pedonale di via Nicea, nel quartiere Lido. In viale Crotone, nel piazzale dell’Asp, sarà attiva da oggi pomeriggio, giovedì 13 agosto, una tenda per il pre-triage allestita dalla Protezione civile. «Non c’è alcun motivo di allarmarsi, l’ordinanza che dispone la chiusura di ogni attività di intrattenimento musicale, danzante e di spettacolo, come discoteche, concerti e teatro dal vivo, è un atto dovuto per ridurre le occasioni di assembramento e diminuire, di conseguenza, le possibilità di contagio», ha spiegato Abramo. «Per lo stesso motivo ho disposto la sospensione dell’isola pedonale sperimentale in via Nicea e chiuso le aree giochi. È comunque possibile continuare a frequentare gli stabilimenti balneari, gli esercizi di ristorazione, i bar e i pub, ma raccomando il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento e l’utilizzo delle mascherine seguendo le linee guida diramate dalla Regione guidata da Jole Santelli».

«Nei mesi scorsi – ha aggiunto il sindaco – Catanzaro ha dimostrato grande senso di responsabilità. Non ho dubbi che lo farà anche stavolta. Ripeto, non c’è nessun motivo per creare facili e controproducenti allarmismi. Sappiamo tutti cosa dobbiamo fare».