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giovedì 27 agosto 2020 | 18:48
Cultura e Spettacolo

Lamezia, la magia del Medioevo arriva tra i ruderi dell’Abbazia benedettina - Notizie

Con lo spettacolo “Antica, la Corona della Consapevolezza”, re e regine, fanti e cavalieri, porteranno gli spettatori indietro nel tempo

di T. B.

Manca poco al debutto domani sera dello spettacolo "Àntica, la Corona della Consapevolezza" nei ruderi dell’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme. Un vero e proprio viaggio nel Medioevo, con scherma storica artistica, danza del ventre, musica storica medioevale dal vivo eseguita con strumenti storici dell’epoca, cantanti professionisti, giochi del tempo e altro ancora. Si tratta di un’opera curata dall’associazione Lux Glaudio e ispirata ai libri di "Àntica", scritti da Agostino Massimo Mano.

 

«Lo scopo del regista e dell’associazione è quello di ridare alla fantasia del pubblico antiche sensazioni dimenticate - spiega una nota - Un’era in cui risuona ancora forte la eco nell’intimo dell’uomo moderno: il Medioevo. Un’epoca dalla quale oggi possiamo prendere spunto, soprattutto nel periodo che stiamo attraversando fatto da contagi e malattie, pestilenze e “lebbrosari”. Ove anche lo straniero (l’emigrante) è visto il più delle volte come un invasore barbarico da combattere e scacciare dalla propria terra, per poter vivere un giorno in pace. Le Crociate in Terra Santa e le Jihad sono veramente terminate? I media ci dimostrano il contrario».

 

«L’uomo medioevale vive ancora in noi, ciò che dobbiamo imparare a conoscere è la sua ignoranza verso l’altro, visto spesso come “nemico e usurpatore”. Eppure – si legge ancora- abbiamo anche dentro di noi la semplicità dell’uomo medioevale, una semplicità del vivere il qui e ora nel quotidiano, il misticismo e la spiritualità». «Lo spettacolo  - spiegano gli organizzatori - è ambientato nella mistica atmosfera medioevale dell’Abbazia, intorno all’anno mille, periodo del Guiscardo a cui lo spettacolo è ispirato. Le scene ripropongono una rievocazione storica intrecciata alla fantasia (fantasy) per grandi e piccoli. Infatti, lo spettacolo è adatto ad ogni genere di età».

«I costumi sono filologici, realizzate da sarte esperte in storia del costume, rappresentando al meglio il periodo storico di riferimento. Dame, cavalieri, Re, Regina e nobili alla corte del Re. Lo spettacolo si ispira in particolare all’incoronazione del Guiscardo (rivisitata in chiave pedagogica - educativa). Quest’ultima  - chiude la nota - vuole mirare a mettere in luce: le debolezze e la fragilità dell’uomo sotto la corona, e l’abitudine umana di fuggire dalle proprie responsabilità, rimandando la propria maturità interiore».