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lunedì 31 agosto 2020 | 09:37
Cronaca

Ospedale San Giovanni in Fiore, Sapia: «Evitare la chiusura del reparto di Medicina» - Notizie

Il deputato M5s chiede all'Asp di Cosenza l'invio «urgente e indifferibile» di altri medici e contesta l'utilizzo di uno specializza in servizio presso l'ambulatorio di Oncologia per i turni in Medicina

di Redazione

Francesco Sapia

«È urgente e indifferibile mandare altri medici nel reparto di Medicina dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, per evitarne l’imperdonabile chiusura». Ad affermarlo il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che con propria nota ha chiesto alla commissaria dell’Asp di Cosenza, Cinzia Bettelini, di intervenire «in tempi rapidi con tutti gli strumenti disponibili al fine di dotare il reparto di Medicina dei medici che colà servono e di evitare che avvengano, come purtroppo già successo per il locale servizio di Cardiologia, contrapposizioni tra dirigenti medici, tra l’altro con rischi di azioni legali».

 

Nella nota il parlamentare del Movimento 5 Stelle ha contestato una recente missiva del referente della Direzione sanitaria dell’ospedale di San Giovanni in Fiore, con cui alla commissaria dell’Asp cosentina «è stato meramente comunicato che lo specialista in servizio presso l’ambulatorio di Oncologia verrà utilizzato per i turni nella Medicina dello stesso presidio, a decorrere dal prossimo 1 settembre». Secondo Sapia, tale missiva «non ha alcun fondamento giuridico per almeno tre motivi: è una mera comunicazione; non ha carattere dispositivo, anche e specie per carenza di potere; contravviene, ove le si volesse riconoscere il suddetto carattere, alle necessità del previsto (formalmente) ambulatorio di Oncologia e dunque dei pazienti colà seguiti».

 

«Incidentalmente, si rappresenta, come da atti ufficiali, che da gennaio ad aprile scorsi – ha aggiunto il deputato della commissione Sanità – l’ambulatorio in predicato ha effettuato 382 prestazioni e che, ciononostante, sarebbe oggetto di censurabile discredito interno, secondo quanto appreso. Peraltro, il sottoscritto – ha proseguito Sapia – ha saputo che per rinforzare l’organico della Medicina non sarebbero stati ancora chiamati degli specializzandi».