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sabato 12 settembre 2020 | 15:22
Cronaca

Spezzano Albanese, vandali irrompono in una scuola: è la terza volta in un anno - Notizie

Locali in soqquadro nell'istituto comprensivo Montalcini. L'amarezza della dirigente Maria Cinzia Pantusa: «Così si mette a repentaglio la regolare ripresa delle lezioni». Indagano i carabinieri

di Salvatore Bruno

Alcuni scatti dei danni causati dai vandali

I vandali hanno agito nel cuore della notte a Spezzano Albanese, introducendosi furtivamente nell’edificio dell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini. Poi hanno messo a soqquadro i locali, vanificando gli sforzi compiuti dal personale scolastico per sistemare i banchi secondo le distanze di sicurezza prescritte dalle norme anti-Covid e per allestire i relativi percorsi di ingresso e di uscita.

Furto evitato

Nulla è stato invece rubato. Anche perché le attrezzature informatiche erano al sicuro sotto chiave, in una stanza protetta da una porta blindata. Forse proprio l’impossibilità di poter mettere le mani sulle apparecchiature di valore, ha scatenato la rabbia degli incursori che si sono allora lasciati andare ad atti di teppismo.

Terzo episodio in un anno

Nel grosso centro della Valle dell’Esaro c’è preoccupazione per il ripetersi di questi deprecabili episodi. È la terza volta nell’ultimo anno. In un precedente assalto erano state danneggiate le porte della segreteria, in un altro caso i delinquenti hanno svuotato nelle aule gli estintori antincendio montati nei corridoi.

Famiglie preoccupate

La scuola annovera circa 650 iscritti, distribuiti tra le sezioni dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado. «Ci preoccupano queste intrusioni continue – ha detto la dirigente Maria Cinzia Pantusa – Tutto il lavoro svolto negli ultimi giorni è stato vanificato e dovremo ricominciare daccapo per sistemare correttamente le classi. Ma quello che più ci preoccupa e che in futuro il plesso possa essere oggetto di nuove visite indesiderate tali da costringerci a sospendere le lezioni».

Indagano i carabinieri

Un’indagine è stata avviata dai carabinieri della locale stazione, ma in assenza di sistemi di videosorveglianza, per risalire agli autori di un gesto che colpisce tutte le famiglie, serve una più incisiva ed efficace azione di controllo sociale nell’ambito della stessa comunità.