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sabato 19 settembre 2020 | 13:26
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Il viceministro Sileri: «Voto è un ritorno alla normalità, matita sarà disinfettata» - Notizie

Il numero due del dicastero della Salute: «Saranno rispettati i protocolli, no agli assembramenti. Questa è la nostra nuova normalità»

di Redazione

Il viceministro Sileri

«È un ritorno alla normalità andare a votare. Domani e dopodomani si vota e si vota in sicurezza: i protocolli eviteranno gli assembramenti, ci sono percorsi di entrata e uscita, gel disinfettante all'esterno e all'interno, la matita verrà disinfettata».Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri rispondendo a una domanda dei cronisti a margine di un evento a Bologna. «Questa è la nostra normalità: finché il virus non deciderà, per conto suo, di modificarsi in una forma favorevole per il genere umano o finché non avremo il vaccino - ha concluso il viceministro - dovremo fare i conti con questa nuova normalità».«Non bisogna essere bianco o nero. È auspicabile un ritorno dei tifosi allo stadio con misure che consentono la sicurezza. Anche a me fa male vedere gli stadi vuoti. Se le cose andranno avanti così, è vero che abbiamo un aumento dei casi ma è tutto sotto controllo al momento, non vedo perché non si possano aprire gli stadi, con un numero molto ridotto di persone e con regole definite» - ha detto ancora il viceministro rispondendo a una domanda sull'ordinanza firmata dal presidente della Regione dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini sulla apertura al pubblico di stadi ed eventi sportivi.«Non credo che la decisione del governatore sia una fuga in avanti - ha spiegato Sileri - ma rientra nella giusta progressione verso la normalità assoluta. Dovrebbe allora essere una fuga in avanti anche la mia che ho proposto di ridurre la quarantena da 14 a 7 giorni, purché ci sia un tampone al termine dei 7 giorni che dimostri negatività. È questa nuova fase: la prima era di emergenza, e l'abbiamo gestita - ha concluso - ora ci troviamo in una fase di osservazione. Il ritorno alla normalità c'è grazie al controllo». «Abbiamo imparato a stare distanti, a usare la mascherina, a lavarci le mani, a informare i nostri medici curanti, se abbiamo i sintomi o sul rimanere a casa: su questo ultimo aspetto qualcosa manca. Questo, forse, deve ancora essere appreso meglio». Fondamentali sono «il monitoraggio - ha spiegato - maggiori controlli, più libertà per chi è negativo e ha passato il periodo di isolamento. Così c'è il ritorno alla normalità».