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martedì 29 settembre 2020 | 18:26
Politica

Elezioni Taurianova, Biasi lancia messaggi a Cannizzaro e Scionti sente Irto - Notizie

VIDEO | Nella prima puntata di Pubblica Piazza dedicata ai ballottaggi, tanti gli spunti di interesse: la Lega cerca i voti del centrodestra, il candidato del Pd si appella all'elettorato libero    

di Agostino Pantano

Si danno del tu e si stringono la mano, ma nel confronto per il ballottaggio di Taurianova – nella prima puntata dello speciale Pubblica Piazza itinerante - i candidati non si fanno sconti.Piatto politico ricco, anche fuori dai confini locali, la sfida tra Roy Biasi della Lega e Fabio Scionti del centrosinistra, e il salviniano che ha vinto la prima partita col 42 % dei consensi - sceglie di enfatizzare ancora la sua appartenenza.«In città c’è una attesa spasmodica di Salvini – chiarisce – per noi questo è un punto di forza, non una debolezza». Con Scionti che contrattacca: «A me viene un colpo allo stomaco sapendo che la mia ciittà possa essere governata dalla Lega».

Il centrodestra, frantumato al primo turno – col resto della coalizione che era avversario della Lega – diventa l’osservato speciale, e il conduttore Pasquale Motta strappa una confessione a Biasi. «Si, Cannizzaro politicamente non mi ama – chiarisce l’ex sindaco che un tempo era con Forza Italia – ma io alle Regionali lo avevo votato e chi sa che in nome di quella comunanza dei valori le strade non si possano incrociare nuovamente». Messaggio lanciato, con Scionti che dice di essersi sentito al telefono con l’ex presidente Oliverio e Nicola Irto. Anche sul passato i candidati divergono, e le 2 consiliature che Biasi fece da sindaco – con le polemiche intorno alle società partecipate, Gioseta e Fons nova –determinano un implicito accenno di inedita autocritica e forse di futuri fuochi d’artificio.

«Solo chi non fa non sbaglia – confessa Biasi – ma quelli furono 10 anni di sviluppo». «Quando mai – è la replica di Scionti – furono anni di sperpero di denaro pubblico e l’inizio di un processo che oggi pone il comune in dissesto».