Sezioni
Edizioni locali
Blog
giovedì 1 ottobre 2020 | 23:48
Politica

«Dirò “negro” e “frocio” finché campo», Spirlì shock al convegno della Lega: il video - Notizie

Il vicepresidente della Regione Calabria ha partecipato a un dibattito a Catania sostenendo le sue tesi sulla presunta dittatura culturale di chi «vuole cancellare le parole»

di Redazione

«Ci stanno cancellando le parole di bocca, come se quando usiamo la parola “zingaro” noi a priori la volessimo utilizzare per dare un giudizio negativo. Per “negro” è la stessa cosa. Io sono calabrese e dico ‘nigru’. In dialetto calabrese u nigru è u nigru, non c’è altro modo per dire negro. Nessuno mi può impedire di usare questo termine».

È quanto ha affermato il vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Calabria, Nino Spirlì, intervenendo a un dibattito organizzato dalla Lega a Catania. Il braccio destro della governatrice Jole Santelli non si è fermato però qui.

 

«Nessuno può venirmi a dire che non posso usare la parola “ricchione” perché è omofoba. Io lo dico e guai a chi mi vuole impedire di usare questa parola». Scroscianti, a quel punto, gli applausi che si sono alzati dalla platea, a quanto pare in perfetta sintonia con Spirlì, che si è spinto anche oltre, nonostante sia dichiaratamente omosessuale: «Siamo nell’era della grande menzogna. Ci sono bruttissime lobby e quella a cui avrei dovuto appartenere io è la peggiore: la lobby frocia. Questi son capaci di prendere la bibbia e bruciarla. Sono nazisti che cancellano le parole. Io userò le parole negro e frocio finché campo». Poi, in chiusura del suo applauditissimo intervento, ha mostrato un rosario dicendo: «È uno strumento, è un’arma, usiamolo...».