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mercoledì 4 novembre 2020 | 15:49
Cronaca

Calabria zona rossa, per Belcastro (Regione) si può ancora evitare - Notizie

Il delegato della Regione Calabria per l’emergenza Covid intervistato dal direttore di LaC Pasquale Motta ha spiegato il perché i parametri di valutazione non dovrebbero portare alla chiusura totale

di Francesco Altomonte

Da sinistra il direttore Pasquale Motta e il dirigente Antonio Belcastro

La Calabria intera attende con il fiato sospeso la decisione del ministero della Salute sulla possibile istituzione della zona rossa. Una decisione, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore, e che porterebbe la nostra regione indietro di otto mesi, al periodo del lockdown totale e dell’autocertificazione.

Rimane in piccolo spiraglio fino a quando dagli uffici del ministro Speranza non verrà presa una decisione definitiva. Resta ottimista, invece, il delegato della Regione Calabria per l’emergenza Covid Antonio Belcastro. Ospite del direttore di LaC Pasquale Motta nella trasmissione “Prima della notizia”, il dirigente regionale ha dichiarato di intravedere ancora dei margini per evitare l’istituzione della zona rossa in Calabria.

 

L'indice Rt

«Io credo ci siano margini – ha dichiarato Belcastro rispondendo alle domande del direttore Motta. Ieri sera fino alle 20.30 abbiamo avuto un’interlocuzione con il ministero, la protezione civile l’Istituto superiore di sanità. Abbiamo dovuto rimandare il bollettino poiché ci è stato chiesto di rimodulare i dati perché oggi doveva uscire il report settimanale dell’Istituto superiore della sanità». E proprio dal quel documento dell’Iss dipenderà il futuro della Calabria delle prossime due settimane.

Il primo dato che verrà considerato è l’indice Rt. «L’Iss dice – ha aggiunto Belcastro – che quello calabrese è “significativamente maggiore a 1,5”. Ma secondo i nostri dati siamo 1,56, quindi, direi che siamo un po’ sopra ma non in maniera significativa».

 

Terapie intensive e posti in area medica

«Due sono gli altri punti di riferimento: il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva – ha spiegato il delegato della Regione per l’emergenza Covid – per il quale nel penultimo report dell’Iss eravamo a 5%, mentre ora siamo al 6%; e il tasso occupazione dei posti letto totale di area medica: la scorsa settimana eravamo all’11% e ora siamo 16%».

Belcastro ha sottolineato che «la soglia di allerta per le terapie intensive è il 30% e il 40% per l’area medica. Come Rt siamo al limite, ma abbiamo un tasso di saturazione delle strutture sanitarie molto inferiore alla soglia. Questi sono i tre indicatori più importanti».

 

Gli altri indicatori

Belcastro ha spiegato che «in tutto, però, ci sono 21 indicatori che vanno dai nuovi focolaio nell’ultima settimana alla percentuale tamponi effettuati. Su questi indicatori abbiamo 85% di fattori favorevoli e 15% no».

Il delegato della Regione Calabria per l’emergenza Covid ha sottolineato cosa vorrebbe dire evitare una chiusura totale per la nostra regione. La chiusura «gioverà alla riduzione dei contagi e curva epidemiologica, però, dobbiamo pensare anche alla attività economiche e commerciale. Per noi, quindi, sarebbe importante una chiusura arancione per dare la possibilità di abbassare la curva e contagi e non affogare la nostra economia».

 

Dati terapie intensive

L’ultima parte dell’intervista del direttore Motta ha riguardato il cambio, nella tarda serata di ieri, dei dati nel bollettino dei pazienti ricoverati in terapia intensiva negli ospedali calabresi. Modifica che ha creato una serie di polemiche e accuse, nella giornata di oggi, tra le quali anche quelle di esponente politici che hanno imputato alla Regione Calabria la presunta manipolazione dei dati per evitare l’istituzione della zona rossa.

«Nell’interlocuzione con il commissario Arcuri, con l’Iss e il ministero avvenuta nella serata di ieri – ha detto Belcastro - abbiamo capito che loro basavano il tasso di occupazione delle terapie intensive sui pazienti in ventilazione, mentre il dato da tenere in considerazione è quello dei pazienti intubati. Abbiamo chiarito che al Mater Domini di Catanzaro ci sono 6 pazienti intubati, mentre all’Annunziata dei 17 calcolati ieri, solo due erano intubati e gli altri erano sottoposti al ventilatore. Una manovra poco invasiva che si fa anche nei reparti ordinari. Lo stesso è successo al Gom di Reggio Calabria dove c’erano tre pazienti intubati. Quindi, per questo motivo e in base ai nuovi dati delle aziende di Cosenza e Reggio abbiamo cambiato il bollettino in serata».