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venerdì 20 novembre 2020 | 19:43
Cronaca

Coronavirus Crotone, in ospedale vietato l'ingresso ai visitatori - Notizie

Istituito il livello di emergenza arancione. Tutte le novità su reparti pediatrici, sale parto, attività ambulatoriali e obitorio

di Redazione

L’ospedale di Crotone

È stato alzato il livello di emergenza per l’accesso all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone. Il direttore del presidio ospedaliero, Lucio Cosentino, ha istituito il livello IV- Arancione che di fatto vieta l’ingresso in ospedale ai visitatori.

 

La decisione di alzare il livello di emergenza è dovuta, si legge nella determina dell’Asp, all’aumento della diffusione del virus. Il regolamento di accesso all’ospedale nel periodo pandemico – approvato l’11 con delibera numero 273 a firma del direttore generale facente funzione dell’Asp, Francesco Masciari – prevede cinque livelli di sicurezza. Con quello arancione non è permesso l’accesso ai visitatori che, però, possono arrivare fino all’ingresso e consegnare eventuali effetti personali per i degenti al personale.

 

Presso i reparti pediatrici è consentita la presenza di un solo genitore. Accesso vietato ai papà nelle sale parto e nel reparto di ostetricia. Non possono esserci accompagnatori nel pronto soccorso se non per le persone disabili. Le attività ambulatoriali sono ristrette e non possono accedere accompagnatori se non per motivi validati dai direttori dei reparti. Si può sostare massimo 10 minuti nel bar dell’ospedale. All’obitorio possono recarsi sono due prossimi congiunti con una sosta massima di 15 minuti. Nella biblioteca si possono fare solo audit clinici con massimo 8 persone. Non possono accedere visitatori per l’assistenza non sanitaria in orario notturno, non è consentito accesso ai volontari ed agli informatori scientifici (che possono collegarsi in videoconferenza con i medici).  Prevista la facilitazione tra parenti e pazienti attraverso forme di videoconferenza. I pazienti possono accedere per visite ambulatoriali inderogabili; ricoveri possibili solo per acuzie, urgenze, patologie croniche in evoluzione.