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mercoledì 2 dicembre 2020 | 06:46
Salute

Vaccino anti-covid, 202 milioni di dosi entro marzo: il piano del Governo - Notizie

La distribuzione del siero sarà interamente statale, con una gestione centralizzata. Ci saranno vaccinazioni di massa utilizzando grandi spazi pubblici

di Redazione

«Avremo 202 milioni di dosi di vaccino anti-covid dal primo trimestre 2021». Allo stato della conoscenza odierna «ogni dose ha bisogno di richiamo e non sappiamo di quanto ci sia immunità». È un passaggio, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, del piano vaccini, illustrato oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, nella riunione con i capigruppo. Le dosi del vaccino prodotto da Pfizer saranno disponibili «tra il 23 e il 26 gennaio» e «andranno direttamente ai 300 punti di arrivo che sono direttamente gli ospedali».

 

La distribuzione del vaccino anti-covid, a quanto prevede il piano illustrato, sarà "interamente statale", con una "gestione centralizzata" e il vaccino sarà distribuito secondo decisioni mediche e scientifiche. Ci saranno «vaccinazioni di massa utilizzando grandi spazi pubblichi, come palestre, spazi aperti e fiere». «Non possiamo far coincidere la terza ondata eventuale con la campagna vaccinale: per questo adesso obiettivo è flessione della curva epidemiologica», è il ragionamento.

 

Non si partirà con l'obbligo del vaccino anti-covid ma con "persuasione e informazione". Per raggiungere l'immunità di gregge servono 40 milioni di italiani.

 

«Il lavoro per garantire tempistiche veloci e metodi efficaci è già iniziato» dice il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Cts Franco Locatelli, ospite di 'Carta Bianca'. «Il piano di distribuzione vaccino è pronto, frutto di una stretta collaborazione con il commissario Arcuri, i colleghi del ministero della Salute, le ditte farmaceutiche e i presidenti di regione. Fondamentale l'adesione al vaccino, il convincimento di quanto sia importante e imprescindibile. Dobbiamo arrivare a vaccinare almeno il 70% della popolazione. È comunque, a mio avviso, irragionevole la vaccinazione obbligatoria».