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lunedì 15 febbraio 2021 | 23:00
Cultura

Mimmo Gangemi in corsa per il Premio Strega con il romanzo “Il popolo di mezzo” - Notizie

Raffaele Nigro ha proposto l'opera dello scrittore calabrese accostandola ai capolavori di Puzo, Fante e Alvaro. Il 22 marzo la scelta dei 12 finalisti

di Alessia Principe

Mimmo Gangemi candidato allo Strega 2021

Lo scrittore Mimmo Gangemi con il suo ultimo romanzo “Il popolo di mezzo” (p. 425, Piemme), dal 9 febbraio in libreria, è ufficialmente in corsa per il Premio Strega 2021. A sceglierlo è stato “l’amico della domenica” Raffaele Nigro che ha accostato Gangemi a Puzo, John Fante e Corrado Alvaro.

«Un romanzo duro e struggente – scrive Nigro nella motivazione a corredo della scelta - , scritto con una maestria non facile da trovare di questi tempi. Al centro, il siciliano Tony Rubbini, che dall’aver assistito all’impiccagione dei genitori, senza una ragione e senza un processo, imparerà a odiare l’America e a combatterla con l’esplosivo».

Un romanzo di partenze, aspettative sbriciolate, di vite immaginate migliori su quella terra lontanissima che odorava di salvezza e invece serbava un buon grado di sofferenza da patire e scontare come una pena ingiusta. In quel nuovo mondo, che col sogno aveva poco da spartire, gli italiani venivano considerati un “popolo di mezzo”: né americani né più italiani.

Gangemi racconta di Masi e della sua famiglia che, lasciata la Sicilia per l'America, conosceranno il pregiudizio, il disprezzo e il dolore di una condanna per un crimine mai commesso. Le vite dei figli, Tony e Luigi, inquieti e tenaci, si divideranno. Ognuno andrà alla ricerca del proprio posto in un mondo che era una terra promessa e che invece non fa che franare sotto i loro piedi mostrando un ghigno scuro.

La storia si dipana tra i cantieri ferrosi dei treni e la chiassosa New Orleans, dove musica e sangue si mescolano in un’unica onirica allucinazione che scorre come ritmo pulsante del Mississippi, fino alla faccia della metropoli, New York che brulica di vite e ne brucia altrettante.

«I figli dei figli faranno fortuna – scrive Nigro -, ma nessuno di loro potrà dimenticare che i nonni hanno lottato e sono morti per costruire le fondamenta di un paese che a dispetto di ciò che si propugna, come la più grande democrazia del mondo, è un paese armato fino ai denti e che in piena modernità ancora manda a morte coloro che ritiene colpevoli».

Il 22 marzo verranno indicati i 12 titoli finalisti per arrivare, poi, alla cinquina, e da lì alla proclamazione del vincitore (l'8 luglio). In Calabria l’ultimo scrittore ad aver portato a casa lo Strega fu Alvaro, nel 1951, quello stesso Alvaro a cui Nigro ha accostato Gangemi, forse una coincidenza, forse un segno del destino.