Sezioni
Edizioni locali
Blog
venerdì 26 febbraio 2021 | 11:46
Italia Mondo

«Casi Covid in aumento, con le varianti si teme la terza ondata», i dati del rapporto Altems - Notizie

L'allarme lanciato dalla Alta scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell'università Cattolica: «Cresce anche la letalità»

«Preoccupa la diffusione delle varianti di coronavirus nelle ultime settimane, tanto da far temere l'arrivo di una terza ondata» di covid mentre il numero delle vittime si avvicina sempre più a quota 100mila (96.974). «Se le misure restrittive del periodo natalizio hanno aiutato a prevenire» un'impennata dei contagi, «la diffusione delle varianti nelle ultime settimane sembra far materializzare lo spettro della terza ondata». A riepilogare uno degli elementi che emergono dall'ultimo report settimanale dell'Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari dell'università Cattolica (Altems) di Roma è il suo direttore, Americo Cicchetti.

«La settimana appena trascorsa - spiega - evidenzia un aumento dell'incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 133 ogni 100mila residenti. Non solo l'incidenza, ma anche altri parametri, che stiamo monitorando con i nostri Instant Report settimanali, sembrano oscillare in modo preoccupante in quest'ultimo periodo».

Variante inglese covid, zona rossa e arancione

Nella 41esima puntata del report si confermano differenze significative in termini di incidenza nelle diverse Regioni. I dati al 22 febbraio mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (387.903) sulla popolazione nazionale è pari a 0,65% (in calo rispetto ai dati del 15 febbraio in cui si registrava lo 0,67%). La percentuale di casi (2.818.863) sulla popolazione italiana è «in sensibile aumento, passando dal 4,58% al 4,73%».

Il primato per la prevalenza periodale, che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell'intervallo di tempo considerato, si registra nella Provincia autonoma di Bolzano (9,72%), in Veneto (6,70%) e in Valle d'Aosta (6,38%), ma è su Bolzano (1,30%), Campania (1,25%) e Abruzzo (1,00%) che oggi si ha la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre Regioni, e con un media nazionale pari a 0,65% (in calo rispetto ai dati del 15 febbraio). Nell'ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 793 casi ogni 100mila residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.

Letalità in aumento

Per quanto riguarda la letalità, ossia il rapporto decessi/positivi a Sars-CoV-2, nell'ultima settimana analizzata «la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 3,85 per 1.000, in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata (3,76 per 1.000)», si legge nel rapporto. «Il dato più elevato si registra in Molise, pari a 10,28 per 1.000, e in Liguria, pari a 7,83 per 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo», precisano gli esperti. Quanto alla mortalità, ossia il rapporto decessi/popolazione, «nell'ultima settimana la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 3,05%, stabile rispetto alla scorsa settimana analizzata (3,07%). L'Umbria è di poco sotto il valore soglia, registrando una mortalità grezza pari a 8,16%, seguita da Provincia autonoma di Bolzano a 7,89% e dal Molise a 7,32%».LEGGI ANCHE: Vaccini anti-Covid, Draghi all’Ue: «Aziende inadempienti non siano scusate»