Sezioni
Edizioni locali
Blog
giovedì 11 marzo 2021 | 12:19
Cronaca

Il prete cosentino colpito dal Covid sta meglio: «Grazie per la vicinanza spirituale» - Notizie

Centinaia i messaggi di vicinanza al don Andrea Piccolo, il giovane sacerdote di Lattarico che ha raccontato sui social la sua battaglia contro il virus

di Redazione

Don Andrea Piccolo

«Sono fuori pericolo!». Un raggio di sole in una fredda giornata di inverno. È l’effetto del post di Andrea Piccolo, giovanissimo prete della chiesa di San Giovanni Battista a Lattarico (Cosenza) che sui suoi profili social ha deciso di raccontare la sua battaglia contro il Covid anche quando il malessere e le sofferenze prendevano il sopravvento.

Il prete che per l'aggravarsi delle condizioni era stato ricoverato all'ospedale Annunziata di Cosenza finalmente sta meglio e respira autonomamente. «Oggi con gioia – dice il prete in un nuovo post su facebook pubblicato questa mattina - vi annuncio che sono stato privato dei sistemi di ossigenazione meccanica. Ieri hanno provato a farmi saturare in modo autonomo e possiamo dire con successo. Ora si continuano le terapie per poter avere al più presto possibile tamponi negativi e poi, a suo tempo, fare la conta dei danni della polmonite».Quindi ringrazia quanti anche con un messaggio gli hanno espresso vicinanza in questi giorni difficili: «Grazie alla vostra vicinanza spirituale e ai medici e infermieri che mi hanno salvato la vita una settimana fa.

Sono un uomo di fede, amante anche della scienza, e da quando ero ragazzo ho visto entrambe le dimensioni a servizio dell’uomo per il suo bene. Siamo qui su questo mondo per uno scopo di bellezza, di autenticità, di bene comune. Abbiamo i talenti e le qualità per poter far progredire il mondo in qualcosa di giusto. Tocca a noi senza sprecare tempo. Spero che la nostra sanità calabrese sia tutelata e protetta perché i tanti professionisti che hanno fatto del loro lavoro una vocazione abbiano il diritto a poter lavorare con tutte le possibilità umane, senza trovarsi a non saper dove sbattere la testa. Grazie sempre!»