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mercoledì 31 marzo 2021 | 13:12
Politica

Aumenti Tari a Scalea, il ministero dell'Economia li dichiara inapplicabili - Notizie

Ne dà notizia il gruppo consigliare di minoranza che più volte aveva evidenziato come il provvedimento arrecasse ulteriori disagi ai cittadini già provati dalla dilagante crisi economica 

di Francesca  Lagatta

L’ingresso del Comune di Scalea

Inefficaci e inapplicabili. Così li ha definiti il ministero dell'Economia e delle Finanze gli aumenti Tari nel Comune di Scalea, che nell'autunno scorso avevano suscitato numerose polemiche. L'aumento delle tasse era stato imposto dalla nuova amministrazione guidata dal giovane sindaco Giacomo Perrotta, eletto a settembre 2020.

La battaglia della minoranza

A darne notizia è il gruppo di minoranza consiliare "Per Scalea", che aveva impugnato il provvedimento. «Ci è prevenuta oggi comunicazione ufficiale da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, inoltrata per conoscenza anche al Comune di Scalea, con la quale, su richiesta del nostro capogruppo Avv. Angelo Paravati». Nel documento si afferma anche che, per via della mancata pubblicazione sul portale del Mef, «la deliberazione di cui l’esponente denuncia l’illegittimità non ha acquisito efficacia e non è applicabile per l’anno d’imposta 2020».

L'opposizione: «Siamo rammaricati»

«Come in molti sanno - scrive in una nota il gruppo "Per Scalea" -, le verità oggi affermate in maniera perentoria dal Ministero dell’Economa e delle Finanze sono state da noi evidenziate a più riprese sia in Consiglio che con atti formali, e ciò non fa che aumentare il nostro rammarico per i disagi arrecati ai tanti cittadini chiamati a pagare più del dovuto e per gli stessi uffici, prevedibilmente chiamati a porre rimedio in tutte le situazioni in cui si è chiesto ed incassato più del dovuto dai singoli utenti. Un disagio che noi, e gli atti lo dimostrano, abbiamo cercato di evitare fin dall’inizio». Poi conclude: «Riteniamo, con questo, di aver fatto opera di verità e di giustizia in favore di tutti i cittadini e dello stesso ente, a maggior ragione in un momento di profonda crisi economica in cui non era davvero il caso di chiedere tasse più elevate a dispetto di quanto reso possibile dalle norme vigenti in materia».