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martedì 6 aprile 2021 | 22:57
Cronaca

Brogli elettorali a Reggio Calabria, il Riesame conferma i domiciliari per tre indagati - Notizie

Ordinanza di custodia cautelare confermata per Simone D'Ascola, Antonio Morelli e Giuseppe Saraceno. Al centro dell'inchiesta il consigliere comunale Castorina

di Redazione

Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di alcuni indagati nel secondo filone dell'inchiesta della Procura su presunti brogli elettorali nell'ambito della quale è stato arrestato il consigliere comunale del Partito democratico, Antonino Castorina. Restano, quindi ai domiciliari Simone D'Ascola, il giornalista Antonio Morelli e Giuseppe Saraceno, zio acquisito di Castorina.

Tutti quanti, nell'interrogatorio di garanzia, si erano avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip Stefania Rachele che a inizio marzo ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo.

Nell'inchiesta, condotta dalla Digos, è emerso che alle ultime elezioni comunali del 20 e 21 settembre 2020 avrebbero votato molti anziani che in realtà non si sono mai recati al seggio. Alcuni voti sarebbero stati espressi addirittura da soggetti deceduti. Stando all'impianto accusatorio, questo è stato possibile grazie ai duplicati delle tessere elettorali ritirati negli uffici comunali da Castorina e dal suo entourage.

In questo secondo filone dell'inchiesta, inoltre, la Procura contesta al consigliere del Pd l'essersi auto-nominato illegittimamente prima componente e poi presidente della Commissione elettorale comunale. Il tutto senza passare dal Consiglio che aveva eletto sia i membri effettivi che i supplementi della Commissione. Ciò averebbe consentito a Castorina di nominare gli scrutatori per le elezioni comunali in cui era candidato, arrogandosi pure "la funzione di 'delegato del delegato' del sindaco nella nomina dei presidenti di seggio".