Sezioni
Edizioni locali
Blog
martedì 11 maggio 2021 | 15:45
Cronaca

Denise Pipitone, di nuovo in caserma a Scalea la ragazza che le somiglia: attesa decisione su test Dna - Notizie

VIDEO | Gli inquirenti invitano alla prudenza. La testimonianza della donna che ha allertato le forze dell'ordine: «Ha una cicatrice sul volto come quella della bambina scomparsa nel 2004» (ASCOLTA L'AUDIO)

di Francesca  Lagatta

La vicenda di Denise Pipitone, la piccola scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004, continua a riservare colpi di scena e stavolta le segnalazioni conducono nel profondo sud, in Calabria. L'ultima segnalazione risale a ieri e conduce a Scalea, nell'alto Tirreno cosentino, dove una residente ha incontrato una ragazza dai lineamenti somiglianti a quelli della figlia di Piera Maggio e ha immediatamente avvertito i carabinieri. Secondo il racconto della donna sarebbero numerose le coincidenze che l'hanno indotta a pensare di essere alla presenza di Denise Pipitone, ma gli inquirenti invitano alla calma.

In questi casi, com'è noto, entra in gioco anche la suggestione e spesso la voglia di ritrovare le persone scomparse amplifica emozioni e sensazioni. Soltanto un mese fa, l'Italia era certa di aver ritrovato la giovane Denise, ormai residente in Russia e ribattezzata Olesya Rostova. Anche lei era molto somigliante a Denise, almeno così sembrava fino al momento in cui è stato rivelato che i loro gruppi sanguigni non combaciavano.

È italiana e vive a Scalea da quattro mesi

Nelle prime ore si era diffusa la voce che la giovane rintracciata a Scalea fosse di origini rom. Invece è italiana e vive con una famiglia di nomadi residenti nella cittadina. Lei li avrebbe raggiunti soltanto qualche mese fa, dopo aver vissuto a Cosenza e poi a Firenze.

A riferire questi dettagli è Roberta (nome di fantasia), la donna che ieri si è imbattuta nella ragazza e l'ha trattenuta in attesa dell'arrivo dei carabinieri. Secondo il suo racconto, la giovane, che avrebbe circa 20 anni, avrebbe una cicatrice sul volto, come Denise Pipitone, e con lei dividerebbe anche il nome. «Quando ho sentito che si chiamava come lei - ha detto Roberta - sono rimasta di stucco».

Indagini in corso

La giovane al momento si trova nella caserma di Scalea, a disposizione delle autorità giudiziarie che devono decidere se ci siano elementi a sufficienza per sottoporla al test del dna. A dare il via dovrebbe essere la procura di Marsala, titolare dell'inchiesta che punta a fare luce sulla vicenda che dopo 17 anni non è ancora giunta a conclusione. Nel frattempo che si registrino sviluppi, vi lasciamo all'intervista della donna che ha informato i carabinieri della presenza della giovane somigliante a Denise.