Gotha, chiesti 28 anni per Paolo Romeo e 20 per i politici Alberto Sarra e Antonio Caridi - Notizie
VIDEO | Conclusa la requisitoria della procura antimafia nel processo agli "invisibili" della 'ndrangheta. Invocati 13 anni per l'ex dirigente comunale di Reggio Calabria Marcello Cammera e otto assoluzione
di Consolato Minniti
Sono richieste pesantissime quelle effettuate dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, nel processo “Gotha”, che si sta celebrando con rito ordinario davanti al tribunale di Reggio Calabria. Una richiesta molto dura quella effettuata nei confronti di Paolo Romeo, 28 anni, ritenuto al vertice della cupola massonico-mafiosa che ha governato le sorti della città insieme a Giorgio De Stefano. Nei confronti dell’ex senatore Antonio Caridi, la richiesta di condanna è stata pari a 20 anni, mentre per l’ex sottosegretario regionale, Alberto Sarra, l’invocazione è stata pure di 20 anni.
Il pubblico ministero ha ricostruito tutte le fasi salienti dell’inchiesta, partendo proprio dall’esistenza dei riservati della ‘Ndrangheta, dal rapporto con la massoneria deviata e dalla forza di tale componente di muoversi nell’ombra.
Una ‘ndrangheta che non si vede
«Che non si tratti di contesto associativo diverso da quello di cui stiamo parlando lo ricaviamo da una molteplicità di fonti di prova. È una ‘Ndrangheta che non si vede, che supera le affiliazioni rituali, che supera le forme di segretezza, per accedere ad una forma nuova di operatività in ambiti elevati e segue le tracce fissate molti anni fa, quando venne creata la prima componente riservata», spiega il procuratore aggiunto Lombardo. «L’analisi congiunta di plurime qualificatissime fonti di prova, consente di ritenere esistente e operante una componente plurisoggettiva occulta e riservata avente funzioni strategiche nell’ambito della ‘Ndrangheta. Detta componente riservata, inizialmente denominata santa o mammasantissima, continua ad operare con funzioni di governo degli assetti apicali della struttura criminale con meccanismi particolarmente evoluti».
Secondo Lombardo, dunque, «per quello che è l’esito delle fonti probatorie di questo processo, al quale devono affiancarsi un impressionante numero di conversazioni intercettate tutte di tipo auto ed etero accusatorio, tutte riferibili allo specifico tema probatorio, siamo in grado di affermare che la componente riservata della ‘Ndrangheta è esattamente la prosecuzione di quella fondata nei primi anni ’70 dai fratelli Giorgio, Paolo De Stefano, unitamente ai componenti di vertice del mandamento jonico e tirrenico della ‘ndrangheta riferibile alle famiglie Piromalli e Nirta, successivamente affiancate da altre famiglia come Alvaro, Mancuso e Pelle. Tutte famiglie a cui è riservato il compito di vertice mandamentale.
I nove punti dell’evoluzione della ‘Ndrangheta
Il pubblico ministero ha sintetizzato in nove punti la ‘Ndrangheta e la sua evoluzione nella parte invisibile e come oggi si presenta. La ‘Ndrangheta è:
Le richieste
https://img.lacstatic.it/_pageimg/2021-05-26/mini_2021_gotha_richieste2.jpgPer le richieste finali è giunto in aula anche il procuratore capo, Giovanni Bombardieri. Una sorta di punto esclamativo su una delle inchieste più complesse degli ultimi vent’anni in riva allo Stretto: «Questo è un processo alla ‘Ndrangheta, quella più pericolosa. Non quella dei traffici internazionali di droga, ma a quella più pervasiva. È un processo che ha sete di sapere cosa sia successo. Oggi non c’è più spazio per questa gente».
Di seguito le singole richieste.