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martedì 15 giugno 2021 | 21:49
Cronaca

Rifiuti Crotone, il sindaco Vincenzo Voce ritira le dimissioni da presidente Ato - Notizie

VIDEO | Nel corso dell’assemblea si è deciso inoltre di non costituirsi contro quella di Catanzaro che ha presentato ricorso contro l’ordinanza della Regione sull’utilizzo della discarica di Lamezia

di Francesca Caiazzo

Vincenzo Voce ha ritirato le proprie dimissioni da presidente dell’Ato di Crotone. Il punto era stato inserito all’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci che si è riunita oggi pomeriggio. Il primo cittadino aveva annunciato di voler lasciare per richiamare i sindaci del Crotonese alle proprie responsabilità, a seguito del mancato raggiungimento del numero legale che aveva fatto saltare la precedente riunione.

In realtà, pare che i sindaci non avessero volontariamente disertato l’incontro, ma avessero avuto problemi con la ricezione della convocazione, inviata tramite Pec dall’ente pitagorico. «Dovremmo capire a cosa è stato dovuto. Ad ogni modo, il Comune di Crotone non può tirarsi indietro visto che produce quasi il 50% dei rifiuti dell’Ato» ci spiega alla fine della riunione.

Oggi, i sindaci presenti erano 18. A maggioranza, tra l’altro, hanno deliberato di non costituirsi contro il ricorso presentato dall’Ato di Catanzaro contro il provvedimento della Regione Calabria, che ha autorizzato la discarica di Lamezia Terme a ricevere i rifiuti degli altri Comuni delle altre province calabresi, compresa quella pitagorica. «Sicuramente lo farà la Regione, ma non è questo il motivo. L’Ato di Catanzaro – spiega il sindaco di Crotone - si è impegnata a restituire i volumi che ha occupato nella discarica di Sovreco a seguito dell’ordinanza regionale 246 del 2019».

L’impianto del gruppo Vrenna, tra l’altro, è ormai quasi saturo: «Ci sarà forse un po’ di spazio, ce lo comunicheranno i gestori e mi auguro che siano spazi riservati all’Ato di Crotone», spiega Voce, che aggiunge: «Crotone ha ospitato i rifiuti da tutta la Calabria, non vedo perché adesso che è in difficoltà la nostra provincia non si debba ricambiare il favore. È una questione di principio, di civiltà ambientale».