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sabato 19 giugno 2021 | 10:47
Cronaca

Ospedale di San Giovanni in Fiore, battaglia per scongiurarne la chiusura - Notizie

Il sit-in organizzato dall'Associazione Donne e Diritti convince il commissario dell'Asp Vincenzo La Regina ad assumere precisi impegni per garantire il funzionamento delle attività

di Salvatore Bruno

Il presidio dell’Associazione Donne e Diritti davanti l’Asp

La protesta promossa contestualmente a San Giovanni in Fiore e davanti l’Asp di Cosenza da parte dell’Associazione Donne e Diritti, a tutela del presidio ospedaliero del popolo centro silano, ha sortito i primi effetti benefici.

Le richieste dei manifestanti

Ricevuti dal commissario Vincenzo La Regina, i manifestanti hanno espresso preoccupazione per la carenza di personale nel reparto di medicina, l’unico rimasto funzionante ma in grave difficoltà a causa dei pochi sanitari in servizio. Inoltre si sono detti preoccupati pure per le attività di pronto soccorso, dove l’ultimo anestesista presente è in procinto di andare in pensione, e per il destino dell’ambulatorio cardiologico, privato di una delle due figure specialistiche.

Distanze pericolose

A supporto dell’Associazione Donne e Diritti hanno partecipato al confronto anche i consiglieri comunali Domenico Lacava e Salvatore Mancina ed il segretario locale del Psi Giovanni Oliverio. Il bacino di San Giovanni in Fiore comprende anche alcuni piccoli centri montani del crotonese. Per raggiungere i più vicini ospedali, un'ambulanza impiega mediamente un'ora. Distanze amplificate anche dai lavori in corso lungo la statale 107. Minuti preziosi che possono fare la differenza tra la vita e la morte.

Gli impegni del commissario

La Regina ha assunto precisi impegni a non lasciare sguarnito il presidio. In particolare ha garantito l’immediato invio di due risorse per il reparto di medicina ed anche l’assegnazione di un cardiologo nel relativo ambulatorio medico. Infine, per quanto concerne le emergenze, ha assicurato la destinazione di ulteriori due anestesisti. I manifestanti tuttavia, continueranno il sit-in pacifico davanti l’ospedale finché il personale promesso non entrerà in servizio.