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mercoledì 14 luglio 2021 | 10:58
Economia e Lavoro

Abramo printing, proposta una cooperativa di lavoratori per salvare l'azienda dalla chiusura - Notizie

I dubbi della Slc-Cgil dopo l'incontro con i responsabili aziendali: «Non siamo contrari a tale ipotesi, ma ci sono forti perplessità e tanti interrogativi rimasti senza risposte»

di Redazione

«Creare una cooperativa di lavoratori con la possibilità di rilevare l'azienda (worker buyot) utilizzando le loro quote Naspi alle quali andrebbero aggiunti i fondi del Cfi». È la proposta - come riferisce un comunicato della Slc Cgil Calabria - avanzata ai dipendenti dell'Abramo Printing e Logistic "per salvare l'azienda dallo spettro della chiusura sempre più vicina». «La proposta ufficiale, alla presenza del responsabile regionale di Lega Coop Calabria - è detto in una nota della Slc Cgil - è stata presentata ai lavoratori in un'assemblea alla quale hanno partecipato le sigle sindacali in veste di garante dei dipendenti».

«Siamo consapevoli - ha detto Saverio Ranieri, segretario regionale Slc Cgil Calabria - delle difficoltà economiche della storica azienda grafica catanzarese. In linea di principio la Slc non è contraria ad una ipotesi del genere che potrebbe dare continuità occupazionale, ma non può nascondere forti perplessità in merito ai tanti interrogativi rimasti senza risposta al termine dell'incontro: quante adesioni occorrono per formare e dare il via alla cooperativa? È disposto l'attuale proprietario a concedere in comodato gratuito, almeno nelle fasi iniziali, i capannoni e le macchine? Quali certezze ci sono in merito alla permanenza delle attuali commesse e alla disponibilità di soggetti terzi nel voler affidare la digitalizzazione dei loro servizi alla cooperativa che dovrebbe andare a crearsi?»

«Ci auguriamo - ha sostenuto Ranieri - che nei prossimi giorni possano arrivare risposte chiare ai legittimi interrogativi posti dai lavoratori, e da chi come noi li rappresenta, nella consapevolezza che il tempo stringe e occorre trovare soluzioni percorribili per scongiurare un vero e proprio dramma occupazionale».