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mercoledì 14 luglio 2021 | 16:15
Cronaca

Africo, l'ex sindaco Bruzzaniti incandidabile per due tornate elettorali: «È un'ingiustizia» - Notizie

Mano pesante della Corte d'Appello per l'ex primo cittadino che commenta: «Stanno cercando in tutti i modi di fermare la mia passione per la politica»

di Ilario  Balì

L’ex sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti

Incandidabile per due turni elettorali. È la pesante decisione emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nei confronti dell’ex sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti, il cui comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose lo scorso anno. Il primo grado, discusso nella sezione civile reggina, aveva emesso un provvedimento che prevedeva lo stop di un solo turno elettorale. Dopo aver presentato ricorso, dai giudici di piazza Castello per Bruzzaniti è arrivata però l’amara sorpresa.

«L’introduzione della nuova legge varata dal governo “gialloverde” – dice - ha raddoppiato le penalità, stavolta però senza motivazioni vere e proprie, ma solo ipotesi, quelle ipotesi che continuano ad infrangere sogni e a distruggere interi territori».

Bruzzaniti, in vista delle imminenti elezioni, dopo aver scontato il turno dello scorso anno, era intenzionato a ricandidarsi. «Tutto questo – è il suo sfogo - mi provoca un pò di rabbia e tanta indignazione. Stanno cercando in tutti i modi di fermare la mia passione per la politica, di scoraggiare me e chi mi sta attorno, persino di far soffrire la mia famiglia, ma io vado avanti per l’amore che provo verso questa terra e per la fiducia che ho sempre avuto da tantissime persone».

Il già primo cittadino non ha nulla da rimproverarsi. «Ritengo di non aver mai sbagliato, nè di aver mai tradito chi democraticamente mi ha riposto la sua fiducia o chi mi è stato vicino in questi anni. Queste ingiustizie che continuo a subire, penso siano la risposta al fatto che non ho mai abbassato la testa difronte a nessuno, sempre con la schiena dritta e dalla parte della gente, non mi sono mai inchinato a nessuno, ancor meno difronte a coloro, che usando l’arroganza, pensavano di potermi intimorire».