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sabato 11 settembre 2021 | 09:05
Sanità

Blocco dei ricoveri Covid - Ospedale Reggio, la Uil attacca direzione sanitaria e Asp: «Personale imboscato e gestito male» - Notizie

VIDEO | I vertici del Gom nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme sulla carenza di sanitari. Il segretario Nuccio Azzarà vuole portare il caso in procura: «Abbiamo segnalato che insistono privilegi»

di Elisa Barresi

L’allarme lanciato dal Gom sulla carenza di 700 unità di personale tra medici infermieri e oss ha generato non poco sgomento nella provincia reggina, soprattutto dopo la notizia del blocco dei ricoveri covid. E adesso a volerci vedere chiaro sulle responsabilità di questo disastro annunciato è la Uil che intende portare il caso in Procura e chiamare i cittadini a manifestare per salvare l’ultimo presidio sanitario rimasto in città. «Ma hanno idea di cosa vuol dire lavorare 14 ore con lo scafandro con queste temperature – ha ribadito il segretario della Uil Nuccio Azzarà –  Perché il commissario Jole Fantozzi non può attingere dal suo bilancio per anticipare le indennità a tutto il personale che continua a lavorare in queste condizioni ed è stremato?».

Così la crisi annunciata anzitempo dai vertici dell’azienda ospedaliera è ormai realtà ma per il sindacato la carenza di personale è un problema annoso che poteva e doveva essere gestito diversamente. Da accertare secondo il sindacato sono tante irregolarità, dai concorsi, alla distribuzione del personale fino all’accorpamento dei reparti e in questo ad essere messe sotto i riflettori da Azzarà, sono proprio le contraddizioni interne al Gom.  

«Anche il Gom ha le sue responsabilità di questo disastro perché va detto chiaramente e parlando con la verità, c’è carenza di personale che voglia lavorare e all’interno del Gom il peso e il carico di lavoro cade sempre sulle stesse spalle. C’è una distrazione di lavoratori che fa paura tanto al Gom quanto all’Asp. Personale imboscato o distribuito in mansioni non opportune alla formazione. Mi chiedo che senso abbia mandare un infermiere formato in terapia intensiva in malattie infettive per poi sostituirlo con chi non ha la medesima formazione. Abbiamo segnalato che insistono privilegi e se questi sono anche tra i sindacalisti di prendere provvedimenti. Questo per far capire che qualche responsabilità c’è anche all’interno dei  sindacati. Potevamo e possiamo fare di più».