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lunedì 13 settembre 2021 | 15:13
Cultura

Calabria da scoprire - La grotta di Santu Liu e il fascino delle icone bizantine custodite nelle vallate di Drapia - Notizie

VIDEO | Il sito conserva ancora oggi i resti di cinque affreschi a tema sacro. Nel suggestivo luogo gli eremiti si raccoglievano in preghiera lontano da tutto

di Saverio Caracciolo

Quando nel Vibonese si parla di Caria, una piccola comunità del comune di Drapia, si pensa  subito alla sua sujaca (i fagioli) o al castello Galluppi. In pochi sanno, infatti, dell'esistenza della grotta di "Santo Liu" (San Leo), un anfratto di epoca medievale che conserva ancora oggi degli affreschi bizantini.

La grotta Santo Liu a Caria

La grotta si trova in una zona poco accessibile, in una vallata al di fuori del centro abitato di Caria, e questo ci fa capire il carattere che rivestiva: gli eremiti, infatti, per stare tranquilli in preghiera sceglievano luoghi lontano da tutti e poco accessibili per non essere disturbati.

Gli affreschi conservati ancora oggi sulle pareti, risalenti al Medioevo e al XVI secolo, sono suddivisi in cinque quadri: nel primo, in cui è raffigurato il presepe, si riconosce un gregge di pecore, la Madonna con il Bambinello e l'adorazione dei Magi; nel secondo affresco, ormai danneggiato dai secoli, c'era la Madonna che allatta il Bambino seduto sulle ginocchia; nel terzo affresco San Leone Magno con la mitra papale seduto su un trono sorregge sulle braccia il crocifisso di Gesù ed in alto la luna ed il sole; nel quarto affresco c'era la Madonna in trono e ai suoi piedi si intravede ancora oggi un monaco che tiene in mano un libro (secondo gli studiosi sarebbe l'eremita che occupava la grotta); nell'ultimo affresco si intravedono due figure che secondo mons. Francesco Pugliese (il “teologo” di Tropea), raffiguravano una “deesis”, un tema iconografico bizantino, in cui spesso venivano rappresentati degli arcangeli o Santi locali. L'attuale amministrazione comunale di Drapia, guidata dal sindaco Alessandro Porcelli, ha tutta la volontà di recuperare la grotta e bonificare la zona, per creare un percorso più accessibile a tutti e permettere così alla popolazione di fruire di un pezzo di arte e storia della Calabria ancora sconosciuto.