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domenica 3 ottobre 2021 | 06:30
Sanità

Sanita’ nel caos - A Catanzaro guardia medica senza garze, un paziente: «Mandato al pronto soccorso per un banale taglio» - Notizie

In molti casi gli stessi dottori hanno sostenuto di tasca propria le spese per l'acquisto dei presidi non inviati o inviati in scarse quantità dall'Asp. Avviata una raccolta fondi  

di Luana  Costa

Senza cerotti, garze e cotone. Versa in questa condizione la sanità territoriale nella provincia di Catanzaro. A raccontarlo è un giovane, Marco Pugliese, che questa estate a causa di una ferita alla mano si è visto costretto a far ricorso alla guardia medica del quartiere Lido: «Quello che ho notato sin da subito è che non avevano le strumentazioni adeguate per curare anche ferite piuttosto lievi» precisa. 

Al pronto soccorso

L'episodio si è verificato questa estate: «Non c'era un rotolone per asciugare il sangue, hanno dovuto prendere dei fazzolettini e anche per eseguire la medicazione, erano sprovvisti delle strumentazioni. Così mi hanno detto di rivolgermi al pronto soccorso». Il giovane residente nel quartiere Lido però al pronto soccorso non c'è andato: «Non avevo voglia di andare al pronto soccorso per farmi tante ore di fila per una ferita banale».

Sanità territoriale inesistente

Per un codice bianco in ospedale le attese possono arrivare anche a diverse ore. Ma si tratta di casi che dovrebbero essere gestiti sul territorio, la guardia medica di Catanzaro Lido di competenza dell'Azienda sanitaria provinciale, tuttavia, ancora oggi non si trova nelle condizioni di assistere i cittadini. Nonostante le richieste di strumentazioni, i presidi continuano ad essere inviati centellinati, non sufficienti a soddisfare le richieste di un vasto bacino d'utenza che in alcuni casi contempla anche i comuni della provincia.

La raccolta fondi

In alcuni casi gli operatori della guardia medica sono stati costretti ad affrontare di tasca propria le spese per l'acquisto di garze e cerotti. «Confrontandomi con i residente del quartiere mi sono reso conto che sono molti gli utenti che hanno avuto esperienze negative - continua ancora il giovane -. In ogni caso ferite o malori banali che non si riescono a risolvere facilmente». Così Marco Pugliese ha deciso di avviare una raccolta fondi: «Le risorse saranno raccolte in un fondo e poi assieme ai medici decideremo cosa è necessario acquistare».