Il caso - Blocco fondi Ue, le precisazioni della Regione e la nostra controreplica - Notizie
La risposta della Cittadella all'articolo pubblicato sulla nostra testata che ha rivelato il clamoroso stop dei pagamenti per sospette irregolarità
di Redazione
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica della Regione in riferimento alla notizia pubblicata sulla nostra testata "L’Europa blocca i pagamenti alla Regione Calabria: irregolarità nella gestione dei fondi". Di seguito la nostra controreplica.
La nota della Regione Calabria
In relazione alle varie note e dichiarazioni variamente apparse sulla stampa locale circa la “sospensione” dei pagamenti comunitari alla Regione si specifica quanto segue:
Risponde Francesco Rende
Abbiamo atteso per due giorni questa nota, cercando una risposta ai tanti nostri interrogativi. In realtà, mentre la Commissione Europea predica e pratica precisione e trasparenza, anche da questa risposta appare chiaro come da parte della Regione Calabria ci sia molta confusione.
Innanzitutto, partiamo da un dato: nei nostri articoli si parla sempre di “interruzione” dei pagamenti, ovvero un meccanismo cautelativo stabilito dal regolamento 1303/2013 all’articolo 83 e che recita così: “I termini di pagamento di una richiesta di pagamento intermedio possono essere interrotti dall'ordinatore delegato ai sensi del regolamento finanziario” a seguito di carenze, richieste di verifiche o mancanza di documenti.
Cosa ben diversa è la sospensione, che invece sancisce lo stop ai pagamenti: mentre noi parliamo di interruzione, dalla Regione Calabria parlano di sospensione. Delle due l’una: o la Regione sbaglia o la questione è ancora peggiore di come abbiamo descritto.
Sono poi presenti altre imprecisioni in questa nota: la Commissione Europea ha chiesto informazioni alla Regione Calabria ben prima del 31 agosto, tant’è che l’interruzione di pagamenti è stata fatta l’8 agosto. Non corrisponde al vero quindi che dopo la contestazione del 31 agosto sono stati interrotti i pagamenti, ma in realtà sono stati interrotti quasi un mese prima.
Inoltre, la Commissione Europea dalle informazioni in nostro possesso ha bloccato due diverse domande di pagamento: la Regione Calabria parla genericamente di una sola domanda, dell’importo di 200 milioni. Le domande attualmente bloccate sono invece due, cosa che si omette di dire: nei nostri articoli abbiamo sempre correttamente riportato che la Commissione, dopo gli accertamenti, può sbloccare tutto, fermare solo un pezzo della spesa o stralciare addirittura alcuni pagamenti. La realtà dei fatti è che queste domande di pagamento sono state rimandate al mittente.
Una precisazione, infine, doverosa: tutte le date, le cifre e le informazioni che abbiamo citato arrivano da un interpello ufficiale effettuato dalla nostra redazione alla Commissione Europea. Visto che, come precisato dalla Regione, il 5 novembre ci sarà un Comitato di Sorveglianza, potrà dire direttamente in quell’occasione ai rapporter ed ai rappresentanti europei che la Commissione Europea, nel fornire queste date e questi numeri, ha mentito.
Presumiamo che la Commissione Europea non divulghi notizie false, soprattutto nelle sue risposte pubbliche. Attendiamo di sapere se la Regione Calabria chiamerà Bruxelles per accusarli di avere mentito e di avere fornito false informazioni alla stampa.