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martedì 2 novembre 2021 | 10:12
Cronaca

Il maxiprocesso alla ’ndrangheta - Rinascita-Scott, attesa per la sentenza del processo in abbreviato: 85 le richieste di condanna - Notizie

FOTO | Nell’aula bunker di Lamezia Terme, dinanzi al gup distrettuale Claudio Paris, la Dda di Catanzaro ha formulato a febbraio la requisitoria contro i clan del Vibonese. Gli imputati di tale filone sono 91, ecco le pene richieste e le assoluzioni

di Giuseppe Baglivo

Rinascita-Scott, il procuratore Gratteri

È prevista per venerdì 5 novembre, all’esito di ulteriori attività istruttorie e della camera di consiglio, la lettura del dispositivo di sentenza del processo in abbreviato nato dall’operazione Rinascita Scott. Un verdetto che sarà emesso dal gup distrettuale, Claudio Paris, nell’aula bunker di Lamezia Terme e che interessa complessivamente 91 imputati. Le richieste di pena sono state formulate il 24 febbraio scorso dal procuratore Nicola Gratteri con accanto i pm della Dda di Catanzaro Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso. Le richieste di condanna sono state 85, sei invece le richieste di assoluzione.

Rinascita-Scott, i nomi degli imputati

Gli imputati – per via della scelta del rito abbreviato (processo a porte chiuse ed allo stato degli atti) godranno in caso di condanna dello sconto di pena pari ad un terzo della pena.

Giudicati con il rito abbreviato, fra gli altri, i collaboratori di giustizia di Vibo Valentia, Bartolomeo Arena, Gaetano Cannatà e Michele Camillò, oltre ad Emanuele Mancuso di Nicotera, “rampollo” dell’omonimo clan e figlio del più noto Pantaleone Mancuso, alias “l’Ingegnere”. Rito abbreviato pure per: Domenico Camillò, 79 anni, indicato quale capo della ‘ndrina di Vibo dei Pardea-Camillò-Macrì; Orazio De Stefano, posto a capo dell’omonimo clan di Reggio Calabria; Carmelo D’Andrea di Vibo Valentia, alias “Coscia d’Agnejiu”; Michele Fiorillo, detto “Zarrillo”, di Piscopio; Nazzareno Franzè, detto “Paposcia”, di Vibo Valentia; Pasquale Gallone di Nicotera Marina (indicato come vicino al boss Luigi Mancuso); Gregorio Gasparro di San Gregorio d’Ippona; Gregorio Giofrè di San Gregorio d’Ippona; Domenico Macrì, alias “Mommo”; Gregorio Niglia di Briatico; Salvatore Tulosai di Vibo Valentia; Giovanni Rizzo di Nicotera; Leoluca Lo Bianco, detto “U Rozzu”, di Vibo Valentia; Francesco Antonio Pardea, di Vibo Valentia; Domenico Pardea, di Pizzo Calabro.

Abbreviato anche per l’ex testimone di giustizia Giuseppe Scriva, detto “Pepè”, di Vibo Valentia, per l’avvocato del Foro di Vibo (ed imprenditore) Vincenzo Renda e per Carmela Cariello, 70 anni, impiegata del Tribunale di Vibo accusata di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in corruzione in atti giudiziari con l’aggravante delle finalità mafiose.

La principale accusa è quella di associazione mafiosa, ma non mancano le contestazioni per diversi tentati omicidi, narcotraffico, intestazione fittizia di beni, estorsione, corruzione, danneggiamento, detenzione di armi ed usura.

Questo l’elenco completo delle richieste di pena per gli imputati che vengono processati con il rito abbreviato: