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sabato 6 novembre 2021 | 19:09
Cronaca

Il maxiprocesso alla ’ndrangheta - Sentenza Rinascita Scott, il procuratore Nicola Gratteri: «Il castello accusatorio ha retto» - Notizie

VIDEO | L'intervista al capo della Dda rilasciata dopo il verdetto del filone abbreviato emesso nell'aula bunker di Lamezia Terme dal gup distrettuale Claudio Paris

di Redazione

Nicola Gratteri

Soddisfatto della sentenza pronunciata dal Gup Claudio Paris il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri che a margine della lettura del dispositivo ha ribadito come il costrutto accusatorio, specie per i principali imputati, abbia retto senza alcun cedimento. «Le assoluzioni hanno riguardato solo posizioni e contestazioni marginali».

Ecco la video intervista integrale

«La sentenza di oggi è un tassello importante in tutto il processo Rinascita Scott - ha affermato il procuratore -. Su 91 imputati sono 71 i presunti innocenti che sono stati condannati, 2 i prescritti e 19 gli assolti. Una sentenza che conferma appieno il lavoro svolto dalla Procura».

«Questa sentenza verrà depositata e si chiederà che venga acquisita come documento nel maxi processo che si sta celebrando con rito ordinario sempre in questa aula. Noi andiamo avanti con il nostro lavoro – continua Gratteri – con la fermezza che serve per un processo così importante».

Per il procuratore la direttiva sulla presunzione di innocenza del ministro della Giustizia Marta Cartabia «a me non lega niente e non chiude la bocca. Sono una persona che non ha timore di niente e di nessuno, dico sempre quello che penso e se non posso dire la verità è perché non posso dimostrarla. Continueremo a parlare e a spiegare all'opinione pubblica, che ne ha diritto». 

«Ancora in Italia - ha aggiunto - non è stato negato il diritto di informazione della stampa. L'unica cosa che mi dispiace è che ho visto la categoria dei giornalisti, a livello nazionale e locale, molto timida nella protesta, quasi vi andassero bene queste direttive. Credetemi mi ha meravigliato non poco questo atteggiamento timido dei rappresentanti dei giornalisti».