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martedì 9 novembre 2021 | 18:25
Sport

Calcio Calabria - Corapi a Zona D: «Il Catanzaro non ha avuto fiducia in me dopo l’intervento al ginocchio» - Notizie

Il centrocampista del Lamezia Terme, ospite del format sul calcio dilettantistico di LaC Tv, ha spiegato i motivi della rottura con il club giallorosso

di R. S.

Avrebbe voluto far parte di questa nuova avventura con la squadra della sua città, ma le cose sono andate diversamente. Francesco Corapi e il Catanzaro hanno vissuto una bella storia che si è interrotta la scorsa estate e nel corso della trasmissione odierna “Zona D” su LacTv, l’ex capitano giallorosso ha spiegato i motivi per cui non indossa più la maglia delle aquile.

L’infortunio e l’intervento

Francesco Corapi è partito dall’infortunio subito a febbraio. Racconta di essere andato ugualmente avanti «con delle infiltrazioni per continuare a giocare con il Catanzaro, finché la situazione non è peggiorata. Allora si è preferito ricorrere all’intervento chirurgico che mi avrebbe dovuto consentire di disputare i play off. Ma sarebbe servito più tempo ed io mi sono fatto male di nuovo».

Le scelte del Catanzaro

Il centrocampista si è operato a giugno e racconta che in estate le scelte del Catanzaro sono andate in tutt’altra direzione rispetto a quanto da lui auspicato. E non ha nascosto di esserci «rimasto male», perché «ho dato tutto per quella maglia, ma mi è stata fatta una proposta che non mi è piaciuta». Ed aggiunge: «Io so bene che mi sarei ripreso dall’intervento, ma avevo anche proposto al Catanzaro che, qualora non mi fossi rimesso in sesto totalmente, allora sarei stato disposto a rescindere il contratto». Ma questo «non è stato accettato». Allora «per quanto mi riguarda ho compreso che non c’era l’intenzione di volermi tenere. Forse si temeva che non sarei riuscito a riprendermi pienamente».

La chiamata e la fiducia del Lamezia Terme

Chiusa l’avventura con le aquile «fortunatamente è arrivata la chiamata del presidente Saladini e del direttore sportivo Mazzei, i quali hanno avuto fiducia in me, guardando prima al lato umano e poi a quello calcistico. Sono arrivato ad agosto in piena convalescenza eppure mi hanno accolto a braccia aperte. Sapevano che non ci sarebbero stati problemi e che, nel momento in cui non fossi guarito, non avrei avuto remore a stracciare il contratto». Invece «hanno avuto ragione loro, perché mi sono ripreso al cento per cento».