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mercoledì 1 dicembre 2021 | 15:35
Sanità

L’intervento - Maida, da anni ambulanza senza medico. Il sindaco Paone: «Finora solo promesse» - Notizie

Diverse sono state le sollecitazioni del primo cittadino che rimarca l’esigenza di una ristrutturazione territoriale del sistema. Chiesto un confronto con l'Asp

di T. B.

«Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato un intervento dell’Asp, nel tentativo di difendere le postazioni 118 nel territorio del Lametino, private del medico a bordo. Sono molto preoccupato anche per la situazione di Maida, perché da quasi due anni anche qui non c'è un medico a bordo e inoltre si tratta di una postazione strategica, a ridosso di Lamezia Terme, a pochi passi da un centro commerciale frequentato da molta gente e che copre un’area molto ampia, penso a tutti i comuni dell'entroterra, San Pietro a Maida, Jacurso, Curinga».

Ad intervenire sulle condizione di estrema fragilità del servizio di emergenza-urgenza del 118 riproponendo il caso di Maida, con un solo mezzo e demedicalizzato, è il sindaco della cittadina dopo gli ultimi gravi fatti che hanno riguardato Lamezia (l’ambulanza è dovuta arrivare da Girifalco), in ordine di tempo, e che hanno rivisto in auge come il sistema sia lasciato in mano al fato tra poche ambulanze e pochi medici.

«Maida – aggiunte Salvatore Paone - è come se, di fatto fosse una seconda postazione della città di Lamezia Terme. Pertanto, se si verifica un caso grave come quello dell'altro giorno, avere un medico a bordo anche nella postazione 118 di Maida diventa fondamentale. In qualità di sindaco continuamente ho manifestato questa mancanza e questa necessità, ma al momento, nonostante le tante promesse ancora non si è concretizzato nulla: si continua a programmare in maniera ragionieristica sulla pelle dei cittadini e questa impostazione depotenzia il servizio per tutto il comprensorio».

«Servirebbe subito – conclude - un tavolo di concertazione con l’Asp e la nuova dirigenza per definire un percorso risolutivo e che ascolti le reali esigenze del territorio e dei comuni, prima di raccontare del dolore di altri casi in cui non è stato possibile arrivare per tempo a salvare una vita umana».