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mercoledì 29 dicembre 2021 | 23:25
Economia e Lavoro

Numeri inclementi - Lamezia, commercio in crisi: Calo dei consumi del 30% rispetto agli scorsi anni - Notizie

VIDEO | Nemmeno il Natale è servito a dare quel colpo di reni che permetta all’economia di rialzare la testa. L’impegno degli imprenditori non è mancato, ma sfiducia nel futuro e contagi ancora alti hanno fatto la loro parte

di Tiziana Bagnato

Che Lamezia avesse abbandonato lo scettro di regina dello shopping, che fossero passati gli anni Novanta in cui sul corso arrivavano clienti da Catanzaro, Vibo e circondario è cosa nota. Ma dopo la crisi indotta dalla nascita dei centri commerciali e il Coronavirus, i negozi faticano a tenere la saracinesca alzata e aumentano quelli che chiudono.

Nemmeno l’allestimento di una zona di luminarie, per attirare famiglie e bambini e risollevare lo spirito, è servita a molto. E questo nonostante si trattasse di un’idea a carico di Lamezia Shopping e di altri imprenditori che hanno investito soldi di tasca propria in un momento di magra, impegnandosi poi anche a stilare un programma di eventi che animasse la zona.

Le perdite sono del 25/30 per cento, ci dice Giuseppe Serra, presidente del Lamezia Shopping, rispetto all'era pre Covid. I numeri sono inclementi, sforano quel muro di lucine, vetrine addobbate a festa, buste e pacchettini che hanno animato questi giorni.

«Si è speso poco, pochissimo - ci dice Serra – e quel poco è stato indirizzato nel ramo gastronomico e in piccole cifre. L’abbigliamento è stato trascurato e così tutto quello che potesse avere un costo un po’ più alto. Siamo molto lontani dai Natali pre Covid e ci vorrà molto affinché ci si possa riattestare su quelle   cifre».

A breve inizieranno i saldi, ma anche su quelli Serra ha poca fiducia: «Si venderà qualcosina in più ma nulla che possa permetterci di riprenderci seriamente. I consumi stanno avendo uno stop importante».«Il Covid e la paura dei contagi stanno incidendo, ma anche l’aumento delle bollette. Si spende di meno e con meno entusiasmo, manca la fiducia e su questo dovrebbero lavorare anche le istituzioni, instillando fiducia al consumo».