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sabato 15 gennaio 2022 | 20:15
Cronaca

Emergenza pandemia - Covid, la richiesta dei comitati della Locride: «Occorrono un reparto dedicato e tamponi processati qui» - Notizie

VIDEO |Gli attivisti si appellano al governatore Occhiuto e al commissario Scaffidi: «Si valuti anche l'utilizzo dell'ex ospedale di Siderno per i ricoveri»

di Ilario  Balì

Il comitato civico di Siderno pro Casa della Salute e gli attivisti del movimento “Difendiamo l’Ospedale” di Locri hanno inviato una lettera al presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto e al commissario dell’Asp di Reggio Gianluigi Scaffidi, per chiedere in tempi brevi interventi sul territorio al fine di fronteggiare l’emergenza Covid. In cima alla lista l’attivazione di un reparto Covid nella struttura di contrada Verga e un laboratorio per processare i tamponi molecolari per alleggerire il ritardo che l’Usca accumula nel consegnare i referti.

«Si ha avuto tutto il tempo per organizzarsi e anche le risorse, che non si capisce come mai siano rimaste inutilizzate – ha tuonato il presidente del comitato locrese Bruna Filippone - Fondi per posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, per acquisizione strumentazioni: nulla in Calabria è stato speso. Nessun percorso dedicato, nessuna possibilità di processare tamponi molecolari, né tantomeno di ricoverare pazienti affetti da Covid. Questo è vergognoso. Chiediamo a gran voce che il laboratorio dell’ospedale di Locri venga dotato della strumentazione utile a processare i tamponi molecolari così come in occasione di più passerelle politiche era stato annunciato». 

Gli attivisti della Locride hanno anche esortato le autorità a prendere in considerazione la possibilità di utilizzare l’ex ospedale di Siderno come base d’appoggio per ogni difficoltà che si dovesse presentare, specie per i pazienti che necessitano di assistenza dopo essere stati ricoverati per complicazioni legate al Covid. «Avere un reparto qui a Siderno può servire anche per altre emergenze – spiega il portavoce del comitato sidernese Francesco Martino – c’è qualcuno che ha in mente di non fare qui la casa della comunità? Va bene, ma a noi interessa che ci sia un reparto Covid e per la medicina territoriale venga aperto in zona nel più breve tempo possibile».