Sezioni
Edizioni locali
Blog
sabato 5 febbraio 2022 | 14:45
Italia Mondo

Fiato sospeso - In Marocco come a Vermicino 40 anni fa: si scava per salvare un bimbo di 5 anni in fondo a un pozzo - Notizie

Commozione e attesa spasmodica mentre i soccorritori cercano di raggiungere il piccolo Rayan da un tunnel laterale. Un incubo che l’Italia ha già vissuto

di E. D. G.

Marocco, si scava per salvare un bimbo finito dentro un pozzo artesiano (foto ansa)

È una corsa contro il tempo che in Italia abbiamo già vissuto quarant’anni fa, nel giugno del 1981. Il nostro incubo si chiamava Vermicino, località di Roma dove in fondo a un pozzo artesiano il piccolo Alfredino Rampi, sei anni appena, incontrò il suo tragico destino, morto dopo tre giorni di inutili tentativi per tirarlo fuori.

Alfredino e Rayan

Identico copione si sta consumando in queste ore nel nord del Marocco, in una cava nei pressi di Tamorot, dove Rayan, 5 anni, è da quasi cinque giorni bloccato a circa 30 metri di profondità dopo essere precipitato in uno strettissimo buco nel terreno.

Come per Alfredino, si sta tentando di accedere lateralmente al punto in cui è fermo, attraverso un cunicolo scavato a colpi di piccone. Solo due metri lo separano ormai dai suoi salvatori e il diaframma di roccia che nelle ultime ore ha fatto piombare nella disperazione i soccorritori è quasi completamente superato, assicurano gli ingegneri che lavorano per liberare il bimbo.

La speranza è letteralmente appesa a un filo, quello della telecamera che è stata calata lungo lo stretto budello e dalla quale arrivano i segnali di vita del piccolo: «Gli ho parlato via radio - ha riferito il padre -, ho sentito il suo respiro, respira a fatica, ma è vivo». Mentre la madre Wassima Kharchich continua a implorare: «Salvatelo».

I lavori al pozzo per salvare il bambino

Come avvenne per i fatti di Vermicino, l’intero Paese prega. Un Dio diverso da quello cristiano, verso il quale dalle 60mila moschee marocchine si levano le litanie e le invocazioni di grazia. Come per Alfredino, la folla si accalca intorno al pozzo per seguire i lavori di scavo, che vanno avanti giorno e notte, mentre volontari spesso improvvisati giungono da tutto il paese magrebino.

Le ultime immagini arrivate dal fondo all’1.30 di questa notte mostrano il bambino che si muove. All’alba ha bevuto e mangiato qualcosa che gli è stato calato lungo il budello per 32 metri, sino al punto in cui si trova. Il pericolo più immediato è nella possibilità che Rayan scivoli più in basso. Accadde anche ad Alfredino, quando Angelo Licheri, un operaio sardo di 37 anni, venne calato a testa in giù e cercò invano di afferrarlo. Fu quello l’ultimo sussulto di speranza che si spense nelle lacrime dell’Italia intera.  

Ma Rayan può farcela. L'ultimo ostacolo è una roccia che viene picconata con tenacia. Questione di ore. Nel frattempo non resta che continuare a pregare il proprio Dio, nella speranza che stavolta non si volga dall’altra parte.

AGGIORNAMENTO:

I soccorritori sono entrati nel tunnel scavato perpendicolarmente al pozzo in cui è incastrato il piccolo Ryan ormai da quasi cento ore. Nel tunnel è entrata anche una squadra di medici, pronti a prestare il primo soccorso al bimbo di 5 anni, di cui si ignorano al momento le condizioni di salute.«Rayan è vivo, lo tireremo fuori oggi», hanno detto gli uomini impegnati nel recupero.Sul posto è presente anche un elicottero della gendarmeria reale marocchina, pronto a trasportare il bambino in ospedale.

Intanto la polizia ha disposto un cordone di sicurezza , perché l'elicottero di soccorso possa atterrare. E si diffonde la notizia dell'arresto della donna che nei giorni scorsi aveva creato un finto profilo Twitter e aveva comunicato la falsa notizia della morte di Rayan. La polizia giudiziaria l'ha rintracciata e arrestata in meno di 12 ore.