Sezioni
Edizioni locali
Blog
giovedì 10 febbraio 2022 | 14:39
Economia e Lavoro

Nodi da sciogliere - Corap in liquidazione, Lo Schiavo (DeMa) chiede prima un altro ente ma Neri (Fdi) non esclude il rilancio - Notizie

VIDEO | Opinioni diverse in vista della riunione della Commissione regionale di Vigilanza con le audizioni del commissario Mazza e dell'assessore Varì

di Agostino Pantano

Il destino di 88 dipendenti e il futuro del Corap si incrociano come non mai in queste ore, visto che sulla liquidazione del Consorzio regionale per l’industrializzazione vuol saperne di più, con una serie di audizioni, la commissione Vigilanza di palazzo Campanella. Verranno sentiti il commissario liquidatore Enrico Mazza e l’assessore regionale Rosario Varì.

«È una situazione di difficile soluzione questa della liquidazione – ammette Giuseppe Neri, commissario ed esponente di Fratelli d’Italia – ma il presidente Occhiuto ha fatto bene a coinvolgere una figura di assoluta competenza».

Anche Antonio Lo Schiavo, vice presidente dell’organismo ed esponente del gruppo DeMa, ritiene improcrastinabile la soluzione della vertenza ma chiede ad Occhiuto maggiore concretezza. «Non si possono attendere i tempi della liquidazione – specifica – senza sapere prima chi assumerà le funzioni, nella depurazione e nella promozione delle zone industriali, oggi nelle mani del Corap. Se è vero che bisogna andare verso una nuova Agenzia, bisogna chiarire ora con quali tempi perché il rischio forte è che si ritenga che lo stato di liquidazione coatta amministrativa possa essere una condizione ordinaria, da prolungare a tempo indeterminato».

Per quanto riguarda il futuro lavorativo, anche esso è nel limbo dell’incertezza. «Credo sia difficile salvare i posti di lavoro dentro il Consorzio così come è adesso – prosegue Neri – senza un Piano industriale che rilanci l’ente, oppure la decisione di completare la liquidazione e trasferire i lavoratori negli altri enti che subentreranno». Il futuro del Corap diventa nevralgico anche per il destino della Zona economica speciale della Calabria, visto che il 77% delle aree è nella competenza del Consorzio. «Attendiamo risposte anche su questo – conclude Lo Schiavo – perché è ben difficile che un imprenditore, che volesse investire, voglia avere a che fare con un soggetto in liquidazione».