La difesa - Fincalabra, l’ex presidente Mannarino: «Non ho prodotto nessun danno erariale» - Notizie
L’ex presidente di Fincalabria Luca Mannarino entra nel merito della sentenza con la quale la Corte dei conti lo ha condannato a pagare 150mila euro per gli investimenti effettuati e non 1 milione e mezzo
L’ex presidente di Fincalabra Luca Mannarino entra nel merito della sentenza della Corte dei conti che lo ha condannato a pagare 150mila euro per gli investimenti effettuati e non 1 milione e mezzo.
«A completamento della notizia diffusa nei giorni scorsi – scrive l’ex manager - relativa alla sentenza della Corte dei Conti – sezione prima giurisdizionale centrale d’appello sulla vicenda Fincalabra, con la quale si chiarisce che il danno erariale di oltre 1,5 milioni di euro direttamente derivante dal repentino smobilizzo delle risorse precedentemente investite non può essere considerato diretta conseguenza delle scelte operate dal sottoscritto nella sua qualità di Presidente del CdA, si ritiene doveroso precisare quanto segue:
- perdite latenti e passività occulte non rilevate nei bilanci precedenti al 2014 (accantonamenti, insussistenze dell’attivo e svalutazioni), con responsabilità dei precedenti Cda e Collegio Sindacale e per un importo complessivo di oltre 5,3 milioni di euro;
- responsabilità del precedente CdA in relazione ai danni economici riportati nel bilancio al 31.12.2014 (falsati valori dell’attivo e dei ricavi; elusioni degli obblighi previsto dal controllo analogo, etc);
- il disallineamento costante verificato sulla quasi totalità delle commesse;
- la totale erosione del capitale sociale versato, derivante da una perdita di esercizio di oltre 6,7 milioni di euro, formalizzata nel bilancio al 31.12.2014 sulla cui approvazione si sono scatenate pressioni di ogni tipo;
- l’impiego del capitale sociale interamente versato (pari a 23,7 milioni) e l’erosione di 8,7 milioni di euro, con i seguenti impieghi nel corso del tempo: circa 5 milioni di euro per acquisto immobili adibiti ad uffici, terreni etc; circa 3,5 milioni per acquisto partecipazioni; circa 6,5 milioni per altri lavori in corso, crediti, banche etc;
- la perdita economica e finanziaria derivante dalla mancata attuazione nei tempi previsti degli obblighi imposti dalla legge 24/2013 sul riordino di enti, aziende regionali etc con la costituzione della società Fincalabra Servizi, in deliberata violazione degli obblighi di legge;
- avvio delle commesse incagliate (Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria/FUIF);
- riprogrammazione e avvio delle commesse già in portafoglio (Fondo Unico Occupazione e Crescita/FUOC);
- programmazione e avvio di nuove commesse (Intrapresa);
- gestione delle risorse umane: portando il 21.11.2014 Fincalabra Spa ad una dotazione organica di personale dipendente a tempo indeterminato pari a 135 unità ed emanando una disposizione organizzativa per personale di staff e line che ha consentito una proceduralizzazione delle attività delle commesse e delle aree aziendali, in coerenza con i singoli piani approvati dai dipartimenti regionali;
- prodotto un risparmio di spesa di 120.000 euro anni riguardo ai soli contratti di locazione disdetti;
- razionalizzazione della gestione dei conti correnti bancari relativi ai Fondi in gestione;
- adeguamento alle previsioni normative;
- compartecipazione insieme ad altre 12 società finanziarie regionali dell’Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali (ANFIR), per perseguire diverse finalità, tra le quali, in particolare, la condivisione di buone pratiche e l’utilizzo di strumenti finanziari aggiuntivi, con sede nella Delegazione della Regione Calabria a Roma;
- revisione legale dei conti, convenzione quadro per disciplinare puntualmente le modalità di affidamento prioritario a Fincalabra delle attività connesse all’attuazione della programmazione regionale;
- un programma di animazione, sensibilizzazione e di comunicazione territoriale su tutto il territorio regionale che non ha avuto precedenti e non ha avuto prosecuzioni, con la stipula di accordi quadro, convenzioni e protocolli volto all’accelerazione della spesa dei fondi comunitari e regionali, con il coinvolgimento diretto di Camere di Commercio, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, delle università e dei più importanti comuni della regione».