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giovedì 5 maggio 2022 | 13:55
Cronaca

L’inchiesta - Arrestato il presidente della Reggina Luca Gallo, è accusato di riciclaggio e omesso versamento Iva - Notizie

VIDEO | Misura cautelare eseguita dalla Guardia di finanza di Roma. In corso perquisizioni. Sequestrati beni per 11 milioni di euro (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

Il presidente della Reggina Luca Gallo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Roma. I reati ipotizzati nei confronti dell'imprenditore - che oltre ad essere presidente del club che milita in serie B opera nel settore dei servizi di sostegno alle imprese per la gestione e la fornitura del personale - sono autoriciclaggio e omesso versamento dell'Iva. I militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf stanno eseguendo una serie di perquisizioni. 

Gallo è stato posto agli arresti domiciliari. I militari della Guardia di Finanza hanno dato inoltre esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni per un valore pari a 11.437.340 di euro e delle quote sociali di 17 società. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, al fine di impedire la reiterazione dei reati.

Le indagini

Il provvedimento trae origine da precedent indagini delegate dalla Procura di Roma alla Guardia di Finanza e da attività svolte in sinergia con l’Ispettorato del Lavoro nei confronti di società riconducibili all’indagato in cui lo svolgimento dell’attività di somministrazione di personale sarebbe avvenuto ricorrendo allo schema del fittizio appalto di servizi e l’autofinanziamento dell’attività d’impresa attraverso il sistematico omesso versamento delle imposte, in particolare dell’Iva e delle ritenute, nonché dei contributi relativi ai lavoratori dipendenti. In tale contesto l'indagato era già stato destinatario, nel 2021, di un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dal gip del Tribunale di Roma per quasi 7 milioni di euro.

Sarebbe poi emerso dalle indagini il “reimpiego” di cospicue somme provento dall’omesso versamento dell’Iva per acquisire il controllo e la gestione di una società calcistica (quest’ultima non oggetto della misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria), di cui lo stesso soggetto indagato riveste la carica di presidente.

Per assicurare, nell’immediato, la gestione delle società sottoposte a vincolo reale, tuttora operative, e dei correlati flussi economici è stato nominato dal Giudice per le indagini preliminari un amministratore giudiziario.