Sezioni
Edizioni locali
Blog
mercoledì 15 giugno 2022 | 13:55
Cronaca

’Ndrangheta a Milano - Sequestrate 4 imprese a presunto affiliato, una si sarebbe infiltrata nel cantiere del villaggio olimpico - Notizie

Il 53enne farebbe parte di una cosca della 'ndrangheta radicata a Volpiano, nel Torinese, e sarebbe stato pure factotum del presunto boss del narcotraffico Pasqualino Marando (ASCOLTA AUDIO)

di Redazione

Finisce ai domiciliari, Pietro Paolo Portolesi, 53enne di origini calabresi, presunto affiliato alla ‘Ndrangheta, residente in provincia di Milano. È accusato di trasferimento fraudolento di beni e valori. Il provvedimento, emesso dal gip di Milano su richiesta dalla Dda, è stato eseguito dalla Dia. Secondo quanto riferito in una nota dalla Dia, è in corso il «sequestro preventivo di 4 complessi aziendali, immobili e conti correnti per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro». L'indagato, secondo quanto riferito, è stato in passato condannato per traffico di stupefacenti e associazione mafiosa ed è riuscito a operare anche quale subappaltatore e subfornitore aggirando la normativa antimafia di settore.

Il cantiere per la realizzazione del villaggio olimpico

Una delle società a lui riconducibili – la Legnano Ecoter - si sarebbe infiltrata come «sito di conferimento delle macerie» nei lavori «oggi in corso di esecuzione all'interno del cantiere per la realizzazione (anche) del villaggio olimpico per i Giochi invernali dell'anno 2026», ossia per le «opere connesse alla riqualificazione dello scalo ferroviario di Milano-Porta Romana» e che «riguardano la demolizione e la bonifica di preesistenti strutture delle Ferrovie dello Stato». I dettagli emergono nell'ordinanza firmata dal gip Anna Calabi, su richiesta del pm Silvia Bonardi.

Le accuse a Portolesi

Portolesi, residente nel Milanese e originario della Calabria risultava solo un autista di una delle imprese che avrebbe intestato a presunti 'prestanome', tra cui la figlia. Farebbe parte di una cosca della 'ndrangheta radicata a Volpiano, nel Torinese, e sarebbe stato pure "factotum" del presunto boss del narcotraffico Pasqualino Marando. Avrebbe operato nel settore edile-movimento terra, soprattutto per la raccolta di materiale demolito o di scarto, con le imprese Medi Opere, Legnano Ecoter, Handling Rose e Dismantle Eu. Sempre stando all'ordinanza, Portolesi sarebbe riuscito anche ad accaparrarsi un subappalto relativo a demolizioni nell'area dell'Ortomercato milanese e ad 'entrare', poi, nei cantieri della Tangenziale di Novara e in lavori di bonifica a Buccinasco, dove ormai da decenni è forte la presenza dei clan della 'ndrangheta.