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lunedì 5 settembre 2022 | 08:26
Cronaca

L’operazione - ’Ndrangheta, fatture false per oltre 20 milioni di euro: 33 arresti e perquisizioni in 12 province - NOMI - Notizie

VIDEO | La truffa sarebbe stata realizzata mediante almeno 7 società intestate a prestanome o a imprenditori compiacenti con sedi in Lombardia, Umbria e Calabria, per riciclare i proventi delle attività del clan della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

Un giro di fatture false per oltre 20 milioni di euro realizzato mediante almeno 7 società "cartiere", intestate a prestanome o a imprenditori compiacenti con sedi in Lombardia, Umbria e Calabria, per riciclare i proventi delle attività del clan 'ndranghetista della famiglia Arena di Isola di Capo Rizzuto, è stato ricostruito dai militari del comando provinciale carabinieri e del comando provinciale della Guardia di finanza di Bergamo, che hanno dato esecuzione a un'ordinanza che dispone misure cautelari personali e reali emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura bresciana, nei confronti di oltre 30 persone.

In particolare, il provvedimento dispone la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari nei confronti di 33 indagati, nonché il sequestro finalizzato alla confisca, anche per equivalente, di oltre 6,5 milioni di euro. Contestualmente, sono in corso decine di perquisizioni in 12 province tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Umbria, Sardegna, Basilicata e Calabria.

Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l'aggravante di aver agevolato le attività della cosca 'ndranghetistica del crotonese, in relazione a condotte di usura, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento, nonché reati tributari e fallimentari. 

Le indagini avrebbero inoltre consentito di delineare, in ipotesi accusatoria, il ruolo di alcuni professionisti contabili, i quali sono indiziati di avere ideato e attuato modelli seriali di evasione fiscale a beneficio delle società riconducibili al sodalizio criminale. Sarebbe anche emersa la compiacenza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, colpito da una misura cautelare perché accusato di corruzione. Secondo gli inquirenti, a fronte di sistematici compensi, il funzionario si sarebbe reso disponibile ad agevolare l’erogazione di alcuni servizi di natura fiscale richiesti da uno dei citati professionisti.

Le attività investigative, svolte anche attraverso un costante monitoraggio degli spostamenti e degli incontri sul territorio degli indagati, avrebbe permesso inoltre di far emergere riscontri sulle presunte condotte usurarie denunciate da alcuni imprenditori in difficoltà.

Gli indagati finiti in carcere

Antonio Astorino di Isola Capo Rizzuto (Kr)Michelangelo Lorenzo CammineciSalvatore Cappa di Cutro (Kr)Gerardo CavalloOrlando Demasi Santa Caterina dello Ionio (Cz)Marcello Genovese di Palmi (RC)Giuseppe Geraldi di CrotoneLuca TittaFrancesco PuglisiRosario Scumaci di CatanzaroAntonio SettembriniLuigi TarasiPasquale TipaldiGiuseppe TonarelliAntonio Vasapollo di CrotoneAntonio Villirillo di CrotoneRocco Villirillo di Crotone

Gli indagati finiti ai domiciliari

Antonio Giuseppe Arabia di Savelli (Kr)Antonella Arena di Isola Capo Rizzuto (Kr)Mirko BoriniTerenzio BusinaroCarmela Brasacchio di Strongoli (Kr)Nicola Brasacchio di Strongoli (Kr)Danila CavalloLuigi CiancianoVincenzo DemasiLia Alina GabbianelliSalvatore Matteo di CrotoneAlberto TarasiMarius Gavrila TimisLuigi Vrenna di Crotone