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martedì 6 settembre 2022 | 21:45
Cultura

L’eccidio - Rizziconi non dimentica la strage nazista del 6 settembre 1943: tra le 17 vittime anche diversi bambini - Notizie

VIDEO | Il cannoneggiamento tedesco nel cuore della Piana di Gioia Tauro venne annoverato nei registri ufficiali solo nel 2016. Il fatto avvenne tre giorni dopo lo sbarco degli Alleati nella Città dello Stretto

di Anna Foti

Giuseppina aveva solo 4 anni, Santo Espedito 8 e Carmela 9. C’erano anche bambine, bambini e adolescenti, tra le 17 vittime civili dell’eccidio nazista consumatosi nel comune reggino di Rizziconi il 6 settembre 1943. Gli Alleati erano sbarcati solo da qualche giorno sulla sponda della città calabrese dello Stretto e le truppe naziste, firmato l’Armistizio, già si ritiravano nell’entroterra. La Divisione 29 Panzergrenadier era schierata in piccoli contingenti sullo Stretto e in Aspromonte (15° Reggimento) e il 71° Reggimento era schierato a semicerchio a difesa della Piana di Gioia.

Le ostilità dilaganti, seguite all’armistizio e alla fine della guerra, avevano convinto i tedeschi che gli inglesi fossero già giunti anche nel paese nel cuore della Piana di Gioia Tauro. Forse fu quella percezione a scatenare una violenta reazione. Questa è la cornice in cui maturò l’eccidio di Rizziconi consumatosi il 6 settembre 1943. Diciassette persone, morirono per mano tedesca e oltre venti rimasero ferite in quella che, anche se la Storia l'ha a lungo rimossa, fu l’unica strage nazista perpetrata in Calabria.

La strage calabrese impunita e dimenticata

Una strage rimasta impunita e anche a lungo condannata all’oblio. Da tempo il Comune di Rizziconi e l’Anpi, ogni anno, ricordano le vittime dell’eccidio e così anche la storia di quel fitto e improvviso cannoneggiamento che colpì duramente il centro abitato di Rizziconi, dalle 13 circa di quell’infernale 6 settembre e per le 24 ore successive.

Annoverata nei registri ufficiali solo da un decennio, soltanto nel 2016, grazie al lavoro del “Comitato 6 Settembre 1943” coordinato da Donatella Arcuri e al quale aderirono storici e professori di tutta Italia e la sottoscrizione del protocollo tra il governi italiano e quello tedesco, essa fu inserita nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia.

Le vittime